Buio in sala! è una rubrica di recensione cinematografica, promossa dal blog Nati per delinquere, che insieme ad altri blogger, propongono altre rubriche a tema per ogni giorno della settimana, qua (il blog di Stimadidanno) l'elenco completo.
La cosa bella è che chiunque può partecipare alle rubriche, pubblicando un post sul proprio blog, rispettando l'argomento e il giorno, citando il blog che ha creato la rubrica e avvisando l'autore del blog. Questo il motivo per cui ho spostato la rubrica "Ben mangiare per ben essere" a domani.
Oggi vi vorrei indicare un film visto la settimana scorsa con le mie "amiche di cinema impegnato": La donna che canta. Quando mi è stato proposto, sono andata subito a leggere qualche recensione e devo dire che non ero stata molto incoraggiata, pensavo al grande film super impegnato, dai temi profondi, che non passa mai...un polpettone da festival sconosciuti, ma molto "accurturati" insomma! Ma cosa non si fa per passare una serata con le tue migliori amiche...E meno male che c'è l'amicizia: Erika grazie! E' stato un film bello, non di svago, ma pieno di tensione, dai ritmi incalzanti e cosa più importante, in grado di suscitare forti emozioni...il fatto che non mi sono addormentata è fortemente indicativo!
Dal mio punto di vista è un film sull'amore infinito che solo una madre può provare: un sentimento estremamente lucido, a tal punto, da sembrare "pazzo da legare".
Ma passiamo a delle recensioni più esaurienti, che mi limito a citare da siti più accreditati.
Dalla recensione di blog.panorama.it
“L’infanzia è un coltello piantato in gola che non si tira via facilmente”. Lo lascia scritto nel suo testamento Nawal Marwan […]. Nawal ha cambiato vita, è in Canada, lontana dal Paese che l’ha segnata, ma il passato non si cancella e si trasforma in un silenzio di dolore e rimorsi che la accompagna alla morte. E il passato e le sue tracce di orrore tornano fuori poderosi nelle vite dei suoi figli, i fratelli gemelli Jeanne (Mélissa Désormeaux-Poulin) e Simon (Maxim Gaudette), quando vengono incaricati di cercare un padre che pensavano morto e un fratello di cui ignoravano l’esistenza.
Inizia così la cavalcata irruenta negli anni della giovinezza di Nawal e in una terra del Medio Oriente mai nominata ma che si intuisce sia il Libano degli odi religiosi, dei massacri nei campi di rifugiati palestinesi da parte delle milizie cristiane, della dura rappresaglia musulmana sui civili cristiani, della ripugnante stupidità umana che fa sparare a sangue freddo alla schiena di una bambina, perché islamica, e salva un’altra donna solo perché le muove avanti un ciondolo con un crocifisso biascicando “sono cristiana” […]
Struggente, potente, evocativo, intenso, La donna che canta (Incendies) del giovane canadese Denis Villeneuve racchiude in sé tanti aggettivi, positivi […] E nonostante le atrocità, la guerra e le spietate torture che narra, ha con sé anche un messaggio di amore, nonostante tutto. “Niente è più bello dell’essere insieme” dice Nawal. […]
Dalla recensione di mymovies.it di Edoardo Becattini
[…] Al quarto lungometraggio, Denis Villeneuve dimostra di essere un regista con due ossessioni: la matematica e le tragedie contemporanee. […] La donna che canta è un film costruito come una formula e la prima inquadratura è la sua equazione: la prima immagine mostra infatti una finestra affacciata su una piantagione di ulivi, passando poi lentamente verso l'interno di una stanza dove un ragazzino rasato da dei miliziani palestinesi guarda verso di noi.
Dentro quello sguardo in macchina pieno di rabbia e innocenza si situa l'avvio e la soluzione dell'intricata epopea di due gemelli canadesi alla ricerca della verità sulle loro radici. Le indagini scorrono parallele al percorso travagliato che porta la madre cristiana a diventare una dissidente politica, subire reiterate violenze e poi fuggire in Quebec. […]
Le ambizioni di La donna che canta sono quindi molto alte: cercare di raccontare un pezzo della sanguinosa storia recente della Palestina attraverso una drammaturgia di ampio respiro, tragica e complessa come un romanzo d'appendice. […]
Uh, che bello... Questo è il tipo di film che adoravo prima di Simo e che ora riesco a vedere solo sporadicamente (per questioni di tempo e sonno). Lo metto in lista per quando uscirà il DVD, grazie!
RispondiEliminaBenvenuta nel clan del Buio!!!
Ho sentitto parlare di questo film anche dal blog di Sabrina e Luca e devo dire che mi piacerebbe proprio andare a vederlo! un bacione e grazie per averlo recensito!
RispondiEliminaEly
Claudia...sono di un'ignoranza spaventosa...nonavevo mai sentito parlare di questo film...fino ad ora!! :( , buonissima giornata....domani partoooooooooooooooooo, ciao Flavia
RispondiEliminaCla...hai contattato PAt per GEnova??? Che bello ci si conosce!!Baciooni, Flavia
RispondiEliminaQuesto non lo conosco, ma mi incuriosisce. Me lo segno.
RispondiEliminaGrazie Claudia di questa bella recensione, mi piacerebbe vederlo!!!! Un abbraccio!
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