lunedì 28 marzo 2011

Torta con mela verde e cioccolato di Modica alla cannella

Ieri sera, per la prima volta, mi sono lanciata ad inventare una torta, niente di difficile naturalmente, ma la soddisfazione di averla "creata" io, personalmente...E poi il risultato è stato mooolto gustoso: un ottimo "pane" per le colazioni primaverili. Il pretesto è nato grazie ad un collega gentilissimo di Modica, che qualche giorno fa ha tirato fuori dalla sua borsa una meravigliosa tavoletta di cioccolato modicano alla cannella e me l'ha donata (per questo motivo, questa ricetta farà parte della rubrica Vagone Ristorante). Per evitare di mangiarmela in un sol boccone...ne ho assaggiato un pezzettino...mmm...ha una consistenza particolare, molto granulosa...ho deciso di utilizzarla immediatamente per una ricetta, golosa, ma abbastanza leggera e non troppo zuccherosa....torta che ha gradito molto anche la mia piccola di 20 mesi, che di solito per i dolci non impazzisce!
Ingredienti
150 g di olio di semi di girasole bio
150 g di zucchero semolato
250 g di farina 00
1/2 bustina di lievito vanigliato
4 uova intere
1 pizzico di sale
100 g di cioccolato di Modica alla cannella
1 mela verde Granny Smith
succo di limone

Preparazione
Sbucciate la mela e riducetela a dadini, immergeteli in una ciotola d'acqua acidulata con del succo di limone. Riducete a pezzettoni anche il cioccolato. Lavorate con la frusta, lo zucchero e l'olio. Aggiungete le uova, una alla volta, alternandole con la farina e il lievito.Scolate i pezzetti di mela e mescolateli con il cioccolato ed un bel cucchiaio di farina, per evitare che affondino nell'impasto. Unite la mela e il cioccolato all'impasto, con un pizzico di sale e mescolate bene.
Versate il composto in uno stampo da plumcake, e fate cuocere a 180°C, finchè, infilando uno stecchino al centro del dolce, ne ucirà asciutto. Col mio forno a gas mi ci è voluto 1 ora e 30 minuti, tenendolo al piano più altro per non rischiare di bruciarlo, con un forno più moderno, probabilmente basteranno solo 40 minuti.
Una volta cotto, sformate la torta e fatela raffreddare su una gratella.

Con questa torta partecipo a due contest dolcissimi:





...e anche al contest di Angela Cannellami




L'Italia s'è letta...150 anni dell'Unità italiana

Mi limito a trascrivere dalla homepage dell'evento, questa iniziativa che penso possa interessarvi!
Io credo proprio di andarci, se qualcuno ci capita, magari possiamo incontrarci lì.

In occasione della ricorrenza dei 150 anni dell'Unità d'Italia, la Biblioteca delle Oblate propone, per tutto il 2011, "L'ITALIA S'E' LETTA…i 150 ANNI DELL'UNITA' ITALIANA", un percorso di letture ed attività dedicate ad approfondire storie, momenti, ideali e personaggi che hanno contribuito al compimento dell'unità nazionale. In particolare la Biblioteca vuole segnalare le bibliografie “150 libri per 150 autori” e "Unità d'Italia e Risorgimento", proposte di lettura per adulti e ragazzi, oltre all'iniziativa che si terrà venerdì 1 Aprile "La Cucina Artusiana" in occasione della ricorrenza del centenario della morte di Pellegrino Artusi, Fabio Picchi “chef letterario”, leggerà ad alta voce, in una prosa limpida che ricorda la cordialità della conversazione conviviale: “La Scienza in cucina e l'Arte di mangiar bene”.

In particolare venerdì prossimo:

Venerdì 1 aprile ore 17.30 - Sala Conferenze (piano terra)
In occasione del centenario della morte di Pellegrino Arutsi, Fabio Picchi, chef letterario fiorentino che della cultura del cibo ha fatto un'arte, farà rivivere il libro “La scienza in cucina e l'Arte di mangiar bene”, il più famoso e più letto manuale sulla cucina italiana scritto da Artusi. Sarà proposta la lettura ad alta voce in una prosa limpida che ricorda la cordialità della conversazione conviviale. Introduce Cristina Giachi, Assessore all'Università, ricerca e politiche giovanili, partecipa Bruno Mari, Vice presidente di Giunti Editori, per raccontare l'importante tradizione delle pubblicazioni Giunti dedicate all'Artusi, colui che ebbe il talento di realizzare il primo ritratto gastronomico dell'Italia unita.

mercoledì 23 marzo 2011

La bistecca del Botta

Io non sarò imparziale forse, essendo fiorentina, ma una recensione comunque è sempre personale: leggendo questo romanzo, mi sono ritrovata nella mia Firenze di 50 anni fa, più vivibile, con le botteghe di quartiere, le osterie fumose. In questa Firenze seguiamo piacevolmente un uomo, che fa il commissario di mestiere, ma con tutti i suoi difetti...non c'è nessun super investigatore, che risolve un caso come per magia...no, Bordelli sbaglia, si arrabbia, beve e fuma, e parecchio anche; è circondato da altrettanti personaggi, forse un po' più caricaturali, ma sempre verosimili: un nano, un medico legale, e poi le donne...a Bordelli piacciono le donne, con un po' di maschilismo, certo (era un uomo negli anni '60), con rispetto però: per tutte le donne che trova sulla sua strada (che siano piccole vittime, che siano madri disperate, che siano prostitute in pensione), ha sempre una parola elegante per descriverle, le ama tutte, ognuna in modo diverso.
Vi consiglio di leggere questo romanzo e magari, se non la conoscete, di venire a Firenze e ritrovare tutti i luoghi e le vie che troverete nelle pagine del libro.

Un'indagine del commissario Bordelli
Una brutta faccenda
Marco Vichi
Edizioni TEA

[...]"La bistecca di maiale gliela faccio come mi ha insegnato mio padre...latte, pomodoro e semi di finocchio." "A sentirla raccontare fa un po' effetto."
"Aspetti a mangiarla, poi mi dice."[...]
Arrivò la bistecca di maiale insieme a una ventata di aroma di finocchio. Aveva un aspetto insolito, era affogata in una salsa rosa piuttosto liquida. Con una certa diffidenza Bordelli ne tagliò un angolino per assaggiare.
"Non ha detto che si fidava commissario?"
"Sì, però..." fece Bordelli senza sapere cosa dire. Mise in bocca quella cosa strana, e ancora prima di inghiottire cercò gli occhi del Botta.
"Cazzo che buona"disse.
"Mai fidarsi delle apparenze, commissario...vale per le bistecche e anche per le persone."
"Mi raccomando, lascia la ricetta a Totò."[...]

"[...]...E dite un po', cos'è questa storia della bistecca di maiale col latte e finocchio?".
C'è anche il pomodoro."
"Anche il pomodoro...mmmm, accidenti!"fece Totò con la faccia a presa di culo.
"La dovresti provare, Totò."
"E come no, commissario!" disse il cuoco avvicinandosi a Bordelli con un sorriso maligno.
"Assaggiala Totò, poi mi racconti."[...]

Appena ho letto queste righe, subito la mia mente è volata al contest di Federica Cook the book, però non sapevo proprio come fare a riprodurre la ricetta precisa...poi, come per incanto, arrivata alla fine del romanzo, nella pagina dei ringraziamenti dell'autore, non ci potevo credere....ecco cosa leggo:
"Anche la ricetta del Botta, la bistecca di maiale con il latte, i semi di finocchio e la salsa di pomodoro, me l'ha insegnata lui.
 Bistecca del Botta
Metti le bistecche di maiale (meglio se non troppo alte) in una padella con un po' d'acqua e falle cuocere bene da tutti e due i lati, finchè l'acqua non è evaporata quasi del tutto. Aggiungi un bicchiere di salsa di pomodoro e rigira più volte le bistecche. Poi aggiungi un bicchiere di latte e una manciata di semi di finocchio, e quando la salsa comincia a bollire abbassa il fuoco e fai ritirare il liquido senza coperchio, fino a che la salsa non diventa densa al punto giusto. Poi togli la padella dal fornello, coprila con un coperchio e lasciala in pace per un paio di minuti."

 Non so se Totò l'ha mai assaggiata, ma io ieri, con la diffidenza del commissario, mi sono messa a cucinare questa "strana" bistecca e devo dire che mi ha sorpreso veramente, non solo me....anche la mia piccolina di 20 mesi se l'è spolverata in due balletti...e ne voleva ancora!
Ecco la mia versione leggermente riadattata solo nella dose dei liquidi, che va considerata un po' ad occhio.
Ingredienti
2 belle bistecche di maiale
1 goccio d'acqua giusto per bagnare un po' la padella antiaderente
1/2 bicchiere scarso di latte circa
4 cucchiai di salsa di pomodoro
un cucchiaio di semi di finocchio
sale

Per il procedimento va bene l'originale trascritto sopra, il sale l'ho aggiunto dopo che la carne s'è cotta nell'acqua, dobbiamo prestare attenzione solo alla durata della cottura, in base all'altezza della bistecca, sennò si rischia di cuocerla troppo.


lunedì 21 marzo 2011

Il Danubio dell'MT Challenge: post in progress!

....ho il fiatone! Piccola premessa: non mi sono mai iscritta in palestra (se si esclude un mese di secoli fa, per un'improbabile presciistica), ma dopo aver cercato d'incordare il Danubio per un tempo interminabile, penso che le 80 euro al mese sarebbero regalate...e che ci vuole...basta fare un Danubio a settimana!
Tutti gli ingredienti ai blocchi di partenza!
Post in progress...perché? Perché mentre sto scrivendo, in cucina c'è una palla di pasta, che fra 2 ore circa dovrebbe essere raddoppiata...non ci spero molto (cioè ci spero, ma non ci credo!)...visto i miei precedenti, come l'Allenamento ed ancora prima un mezzo disastro d'impasto per la pizza (si, avete capito bene...l'avevo detto che non ho "dimestichezza"), che ho evitato di postare naturalmente!
Come per l'allenamento (la ricetta dei panini mignon su Famiglia Cristiana!), mi si sono presentati altri "segnali", tra cui uno, che proprio non ho potuto ignorare: un bellissimo libro che ho regalato alla mia mimma per i suoi 20 mesi (è già maggiorenne ormai), è un libro "Per chi...vuole giocare con la musica e con il corpo", non è uno sponsor lo giuro!
S'intitola Rime per le mani, edito dalla Franco Cosimo Panini, e contiene un cd con tante canzoni e musiche inedite di filastrocche illustrate, per far giocare ed educare i bimbi alla musica e al ritmo. Ogni filastrocca fa muovere una parte del corpo in particolare: le mani, i piedi...oppure può accompagnare il bagnetto o la nanna, altre invece suggeriscono ai grandi come fare il solletico...ecco...proprio una di queste...è stata la colonna sonora d'incitamento del mio impasto del Danubio....stavo "impastando" la mia piccolina qualche giorno fa, quando mi è venuta l'illuminazione! Vi scrivo il testo.
Disegno di Simona Mulazzani
Testo di Chiara Carminati
Faccio il pane
Faccio un monte di farina
sopra al tavolo in cucina
sulla cima proprio al centro
un po' d'acqua verso dentro
con le dita come insetti
spargo il lievito a fiocchetti
e per dargli anche più gusto
un cucchiaio d'olio giusto
tanto sale quanto basta
tutto è pronto...ora s'impasta!

Metto il pane a lievitare
non mi resta che aspettare.
Cresce e gonfia piano il pane
cresce in fretta la mia fame.

Metto il pane dentro al forno
resto a attendere lì intorno
cresce e cuoce piano il pane
cresce in fretta la mia fame.

Finalmente il pane è cotto!
Lo controllo sopra e sotto
il colore è favoloso
il profumo delizioso
sul tagliere lo scodello
me lo affetto col coltello.
Ma...ho una fame da leone
lo divoro in un boccone!

...e le istruzioni per i grandi: "Impastare con forza il corpo del bambino, come per fare il pane. Chiuderlo nelle ginocchia come in un forno. Aspettare per un breve tempo di cottura e poi tagliarlo con il fianco della mano facendogli il solletico".

Mera illusione...pensavo che era incordato abbastanza!
Dopo 3 prove trasparenza...
Il campo di battaglia!

...e ora aspettiamo!
Beh...mentre aspetto, potrei iniziare a parlarvi delle mie scelte di ripieno, che è la sola variante che mi sono permessa di apportare, per il resto ho cercato di seguire scrupolosamente la ricetta di Tery  (versione "impasto a mano", sottolineo e ingrandisco ed evidenzio anche, va...), dalla quale, se mi sono allontanata (ma spero di no! Qualcosa di là sta lievitando in effetti....), non è stato certo per mia volontà, ma per semplice incompetenza...sigh!
Quindi salto tutta la descrizione della preparazione e passo al ripieno.
Devo dire che la mia scelta è molto in tendenza con quelle dei miei "colleghi"...sarà quest'aria patriottica del 150esimo, ma anche a me è venuto in mente di portare un po' della mia adorata città sulle rive del Danubio, in particolare: l'antipasto toscano.
Qua a Firenze, come in tutta la Toscana, in ogni menù, dalla trattoria al ristorante tradizionale un po' più importante, non può mancare il classico Antipasto toscano, o Grande antipasto toscano: il primo comprende circa 4 varietà di crostini o bruschette (al pomodoro fresco, fegatini, funghi, salsiccia e stracchino, fagioli, ecc...), con altrettante varietà di affettati (immancabile il prosciutto e il salame toscano e la finocchiona), e qualche fetta di pecorino. La seconda versione di antipasto è un po' più ricca: alle specialità precedenti possiamo trovare in aggiunta ai crostini, delle polentine con i funghi o col ragout (qua si chiama sugo), delle salsiccine e dei prosciutti di cacciagione (tipo il cinghiale e il cervo), i carciofi e i funghi sott'olio, e dei formaggi un po' più ricercati, come i pecorini di fossa.
Detto questo, la mia scelta naturalmente si restringe a circa tre ripieni, sennò invece di un Danubio, ne dovevo fare almeno tre (ah ah ah ah! risata isterica): il classico crostino nero (di fegatini), il crostino salsiccia e stracchino e infine l'abbinamento della finocchiona, con un pecorino toscano.

Ah...dimenticavo...oggi è il mio compleanno: ho scelto proprio questo giorno per sfidare il Danubio, almeno se poi lo vinco (cioè mi venisse abbastanza bene!), solo questa piccola vittoria con me stessa sarebbe un meritato e gradito regalo di compleanno!
Ora non mi resta davvero che aspettare la completa lievitazione!

L'Antipasto toscano: dall'Arno al Danubio!
Fatto! I giochi sono chiusi! Il Danubio non è "straripato", all'apparenza sembra tutto nella norma, anche se ha rischiato la carbonizzazione, perchè mi ero distratta un attimo ad aprire il regalo della mia amica Ila, passata a farmi gli auguri e a pranzare, naturalmente! La prova gusto sarà stasera a cena dai suoceri con tutto il parentado!!!!
I miei "bimbi"  a lievitare nel forno tiepido.
Salvati appena in tempo...
Avendo un forno a gas non ventilato, dopo i canonici minuti di cottura (qualcuno di più!), ho dovuto spengere il fuoco, accendere il grill elettrico e spostare il Danubio al primo piano...altri 30 secondi e il fiume si buttava nel...Mar Nero!!!!!!

I ripieni
Finocchiona e un pecorino semistagionato di Pienza
Non c'è molto da spiegare: sbriciolare con le dita un po' di finocchiona e di pecorino.

...dal crostino salsiccia fresca toscana e stracchino
Togliere la "buccia" alla salsiccia e con una forchetta amalgamarla bene allo stracchino.

...dal crostino di fegatini classico
Questa è una ricetta tradizionale della cucina toscana, che varia da famiglia a famiglia, io naturalmente ho fatto la versione della mia mamma, che per ingredienti non si discosta molto da una ricetta che ho trovato su Il libro della vera cucina fiorentina di Paolo Petroni.
Ingredienti
300 g di fegatini di pollo puliti (senza filamenti e senza la vescica del fiele), 1/2 cipolla, 1/2 bicchiere di vino bianco (nel libro di Petroni è sostituito col vinsanto!!),2 filetti d'acciuga sott'olio o sottosale, 1 cucchiaio di capperi, un po' di brodo, 50 g di burro, olio e.v.o., sale e pepe, un cucchiaio di salsa di pomodoro
Preparazione
Tritate finemente la cipolla e fatela appassire in 4 cucchiai d'olio, unite i fegatini e rosolateli bene bene da ogni lato (mia mamma dice che devono diventare quasi neri), alla fine sfumate col vino, poi finite di cuocere con un po' di brodo, sale e pepe e un cucchiaio di salsa di pomodoro per circa 10 minuti, senza fare asciugare troppo. Toglieteli dal fuoco e tritateli fini a coltello (mixer vietato!). A questo punto aggiungete il burro e il battuto di capperi e acciughe (ben pulite) e mescolate bene. Se non è per riempire il Danubio, di solito questo impasto, ancora tiepido, si spalma su fette di pane toscano tagliate a metà, precedentemente abbrustolite e bagnate velocemente, da una parte sola, nel brodo.


Ed ora il mio giudizio personale sul risultato.
Premetto che non avevo mai assaggiato il Danubio, e in realtà non ho termini di paragone per giudicare la perfetta riuscita del mio, quindi anche l'abbinamento dei ripieni è stato un esperimento vero e proprio.
Il mio Danubio si è avvicinato molto alla consistenza e al sapore di un pane briosciato, quindi molto tendente al dolce, di conseguenza, almeno secondo me, lo stracchino/salsiccia e i fegatini, che hanno un gusto abbastanza dolce, seppur ugualmente gustosi, non hanno esaltato al meglio il sapore del Danubio, cosa che invece ha fatto la finocchiona col pecorino di Pienza, il mio ripieno vincitore. Riflettendo poi sul Danubio originale, che lo vuole abbinato alla provola e prosciutto cotto, tutto torna: per me il Danubio, da nord a sud, vuole comunque un affettato e un formaggio saporito!

Grazie al team di MT e a Tery, che mi ha pazientemente supportato e risposto a tutte le domande "stupide", che mi venivano in mente...ma chi lo avrebbe mai detto che mi riusciva un lievitato del genere, certo che ora se mi metto a fare il pane in casa a mano (mai fatto)...è tutto in discesa
Comunque vada, la soddisfazione e il divertimento sono stati notevoli!!!!!

P.S. Sapete cosa mi ha regalato ieri sera la mia dolce metà per il mio compleanno?
La macchina del paneeeeee!
Vabbè via....prendiamola con filosofia...anzi con poesia...che ascoltare la filastrocca del pane, mentre era in funzione la "macchina", non sarebbe stata certo la stessa cosa....

domenica 20 marzo 2011

Torta cremosa all'arancia!

Come sempre mi riduco all'ultimo momento...col fiato alla gola...per cercare di partecipare ai contest a cui tengo molto (vedi quello di Flavia). Oggi è uno di quelli, quello dei Broccoli, il coloratissimo La Banda declina in arancio e tu ci stai? Ceeerrrtooo che ci sto...e giusto appunto con un piatto della domenica adattissimo ad ...un pranzo in famiglia! Cosi s'intitola l'articolo da dove ho tratto la ricetta golosa di oggi, proposta da una romana doc, su Alice Cucina di gennaio: Maria Sensi. Con questa torta davvero golosa, vi giuro, non è presunzione, ma questo dolce mi è venuto davvero buono...a me...che i dolci non sono assolutamente la mia passione...provatelo e fatemi sapere...si accettano anche reclami naturalmente...stavo dicendo...con questa torta partecipo anche ad un altro contest frizzante e colorato, quello di Cinzia: Gli agrumi.

*Come sempre in corsivo le mie varianti o piccoli suggerimenti

Ingredienti
3 uova
100 g di zucchero
100 g di burro
1 arancia,
1 limone bio (si utilizza la scorza)*
3 cucchiai di latte
150 g di farina
1 bustina di vanillina

per la crema
1 uovo
100 g di zucchero (io ne ho utilizzati 70, la prima volta era troppo dolce!)*
3 arance (di cui almeno una bio, si utilizza le fette intere)*
1 limone
20 g di burro
1 cucchiaio e 1/2 di farina

Fate fondere il burro a bagnomaria. Montate i tuorli con lo zucchero, poi aggiungete il burro fuso, il succo dell'arancia, la scorza grattugiata di limone, il latte e la farina. Infine aggiungete la vanillina e gli albumi montati a neve, con un movimento dal basso verso l'alto.


Versate il composto in uno stampo con i bordi alti, imburrato e infarinato, e cuocete in forno a 180°C per circa 40 minuti.

L'impasto è senza lievito, un po' come il pandispagna, soffice, ma non gonfia molto, quindi la grandezza dello stampo inciderà molto sull'altezza del dolce: la ricetta originale presentava una torta piuttosto altina...fate secondo i vostri gusti.*

Nel frattempo preparate la crema: montate lo zucchero insieme al burro (io l'ho fatto con una forchetta e molta pazienza*).
Poi, continuando a montare, unite l'uovo, il succo di due arance e del limone. Infine unite la farina. Ponete sul fuoco e fate addensare mescolando continuamente.

Quando la torta è cotta, sformatela e versate sopra la crema.

Decorate con fettine di arancia (quella bio*) tagliate sottili e mettete nuovamente in forno, per altri 15 minuti. Servite la torta una volta che si sarà raffreddata.



giovedì 17 marzo 2011

Ecco le "mie" bandiere: W l'Italia unita!

Dalla mia finestra

Da vicino


Non solo tricolore...


A passeggio per il mio quartiere, nella mia città:
Firenze per l'Italia unita.






Rispondo all'appello di Francesca!

mercoledì 16 marzo 2011

MT Challenge: l'allenamento!


Si, avete letto bene...allenamento! Questo mese la sfida dell'MTC è nientepopodimeno il Danubioquestosconosciuto, proposto dalla meritata vincitrice delle polpette di febbraio e dopo i vari svenimenti (si vabbè sto esagerando, ma ho anche un passato da attrice teatrale io!), incoraggiata da varie blogger, preso coscienza di non essere sola a naufragare nel bel Danubio...ho iniziato ad abituarmi all'idea di dover mettere anche io le mani in pasta...o mammina...Ma non penserete che io mi butti così...senza prima un minimo di riscaldamento! Sarà colpa del Danubio, sarà che succede sempre che...quando hai un'auto nuova vedi solo macchine di quella marca, quando sei incinta, le strade in cui cammini sembrano i viali della maternità...sarà...ma da circa 10 giorni, mi vedo solo panini che lievitano intorno a me e, la settimana scorsa, sfogliando una rivista, neanche di cucina (Famiglia Cristiana), quindi con solo due pagine dedicate alle ricette, mi trovo davanti una bella foto di panini mignon farciti...nooo, ma allora è una persecuzione...poi mi riprendo e vedo il lato positivo, leggo la preparazione...mmm...si...si può fare...l'impasto è molto più semplice ed è l'ideale per rompere il ghiaccio e prendere un po' di manualità.

Panini mignon farciti
Ingredienti per 350 g circa di panini
250 g di farina bianca
50 g di olio evo
1 cucchiaio di zucchero
4 g di sale
15 g di lievito di birra
100 g circa di acqua
(oppure 50 di latte e 50 di acqua)
1 uovo per spennellare
Per farcire
olive nere snocciolate
cubetti di formaggio
dadini di salame

L'allenamento
Setaccio la farina, con il lievito (io ho usato quello secco, che non si deve sciogliere, e non mi ha soddisfatto tanto nella lievitazione...vabbè a qualcuno la devo dare la colpa!) e un cucchiaino di zucchero, come da istruzione sulla bustina. Dopo 1 minuto di setacciamento decido di smettere e verso il resto della farina così com'è, mescolandola all'olio, lo zucchero della ricetta, il sale e l'acqua.
Impasto gli ingredienti (a mano), lavorando rapidamente (che ansia che mettono alcune ricette!!) e facendo rotolare l'impasto sulla spianatoia; batterlo energicamente per...qualche minuto?...per renderlo omogeneo...si vabbè...e...qui arriva il bello...farlo lievitare per 50-60 minuti in una ciotola capiente spennellata d'olio e coperta con della pellicola trasparente.

Dopo quasi un'ora e mezzo...
La pasta è minimamente lievitata, ma non certo raddoppiata...vabbè, sicuramente, è il lievito disidratato che non ha fatto il suo dovere...come ho accennato prima!

Non mi scoraggio e continuo a leggere la ricetta.
Formo dei cilindri di pasta del diametro di 2 cm, li arrotolo formando tante palline, inserisco l'oliva + uno degli ingredienti indicati. Le richiudo bene (qui ho seguito un po' i consigli di Tery) e le metto in una teglia ben distanziate tra loro; le appiattisco un pochino col palmo della mano e a questo punto dovevo spennellare i potenziali panini con l'uovo sbattuto con 2 cucchiai d'acqua (ho preparato l'uovo, poi mi sono dimenticata di spennellarlo: altro errore. Mio marito ci ha fatto un frittatino mignon per cena).
Far lievitare in luogo tiepido(forse avevo ancora una speranza!).
Dopo 20 minuti...non saprei dire se erano lievitati di qualche millimetro, la suggestione mentale può ingannare...dovevo fotografare le fasi, così che potevate giudicare voi, ma ero presa troppo dall'allenamento!
Ho cotto in forno a 190°C per 10 minuti.
Questo il risultato....Danubio sto arrivando!

Questa è cucina/verità: il mio "antico" forno a gas, con cottura solo dal basso, cuoce non proprio omogeneamente e per far colorire un po' anche il sopra dei panini li devo rigirare uno a uno...vorrei proprio sapere come farò col signor Danubio.....

In posa un po' più carina.

Ripieno a vista.

martedì 15 marzo 2011

Taste? C'ero anch'io!

....si. C'ero anche io, così, in sordina, in punta di piedi, per la prima volta, a respirare un'aria speciale, profumi, sapori e colori: formaggi, biscotti, vini, cioccolatini, packaging accattivanti, curati nei minimi particolari e carta, tanta carta di libri golosissimi e curatissimi, nel Mercato della carta della Casa Editrice Guido Tommasi, e poi ancora aria, quella che non si respira solamente, ma si vive e si osserva...almeno io...novella "food blogger" (le virgolette sono d'obbligo, non voglio peccare di presunzione), che oltre a degustare gli infiniti assaggi (la prossima volta vengo a digiuno, lo giuro!), ha cercato di osservare le persone, di carpire dai gesti e dalle mezzeparole, se erano anche loro dei pazzi appassionati blogger come (più di) me...mi è piaciuto pensarlo, quando di sfuggita ho visto una ragazza che fotografava un banco del Mercato di Carta, o quando invece una distinta signora stava inquadrando con l'obbiettivo una "credenza" con tutto il pentolame delle nostre nonne...Anche io ho fotografato, pensando a quale foto sarebbe stata più significativa da pubblicare: foto...assaggio il formaggio...foto...un goccio di vino? Si grazie...ancora foto...una sosta al Campionato mondiale Pesto genovese al mortaio (ma dove si trova un'altra gara del genere....Campionato Mondiale  Pesto genovese al Mortaio!!!!!)...tante foto...mmm..il prosciutto crudo affumicato...non posso non assaggiarlo...ancora vino grazie...cioccolatino all'oro? Al lampone è meglio dai...foto...un goccio d'acqua...vino...e così tra foto, assaggi e shopping finale, siamo giunti (ero con la suocera e il babbo, che trio!) all'uscita...stanca morta, coi piedi un po' indolenziti, ma contenta...Poi sono tornata a casa e ho iniziato a leggere tutti i vostri "reportage" e i vostri incontri...che divertimento! Quest'anno è andata così, per mancanza di organizzazione e sopratutto di tempo, ma il prossimo anno...giuro, che voglio vedere in faccia almeno qualcuna di voi, anche solo per fare cin cin con un calice di vino...sempre naturalmente che non ci sia prima un'altra occasione...
E ora largo alle immagini...scusate la quantità abnorme, ma erano più di 30, questa che segue e un'accurata "scematura"....opss...lapsus, "scrematura"...
I miei acquisti cartacei

...e allora, arrivederci al prossimo anno!

Se qualcuno si riconoscesse nelle foto e non gradisse la divulgazione della propria immagine, mi scriva e io provvederò subito ad eliminare le foto.
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