lunedì 31 gennaio 2011

La Via Lattea - Il formaggio dall'antipasto al dolce

Ho deciso di partecipare anche io al contest di Aurore: si deve creare un menù di almeno tre portate che abbia un filo conduttore, ed io cosa potevo scegliere se non il formaggio? Adoro questo alimento, anche se è sempre stato demonizzato, per la quantità di grassi che contiene, ma vogliamo mettere il calcio, altra sostanza che contiene in gran quantità (specialmente nei i formaggi stagionati), di cui noi donne spesso ne sia carenti...in determinati periodi (gravidanza, menopausa)...vabbè sto cercando delle scuse per assopire i sensi di colpa, ma insommaaaa! Basta non esagerare e gustarselo ogni tanto, come il cioccolato in fondo!

Iniziamo con un antipasto, già pubblicato nel mio blog:

Antipasto
Bicchierini di pomodoro, burrata e salsa di basilico

Primo
Timballini di riso con cuore caldo al taleggio e dadini di pera
Ricetta tratta da Alice di dicembre 2010.
Ingredienti per 4 persone:
400 g di riso
2 scalogni
1 pera
vino bianco
brodo vegetale
parmigiano grattugiato
pangrattato
olio evo
burro

Preparazione
Affettate gli scalogni e appasiteli in una casseruola con una noce di burro. Versate il riso e tostatelo per un paio di minuti, bagnate con il vino e fate sfumare. Unite un mestolo di brodo bollente e fate cuocere il risotto al dente, aggiungendo altro brodo man mano che viene assorbito. Al termine, spegnete il fuoco e mantecate con una noce di burro e un po' di parmigiano.
Imburrate gli stampini individuali e spolverizzateli con il pangrattato. Sbucciate la pra e fatela a dadini. Tagliate a dadini anche il taleggio. Distribuite il risotto negli stampini individuali riempendoli fino a 2/3. Create un incavo al centro del riso, aggiungete qualche dadino di formaggio e di pera e ricoprite fino al bordo con il risotto rimasto. Infine completate con un fiocchettino di burro.
Infornate gli stampini a 190°C e fate cuocere per 20-25 minuti. Trascorso il tempo, levate e lasciate raffreddare per qualche minuto. Sformate gli stampini in piattini individuali, portate in tavola e servite.

Dessert
Cestini di fillo...

...al mascarpone e kiwi
Ricetta tratta da Alice di gennaio 2011.
Ingredienti:
3 fogli di pasta fillo
250 g di mascarpone
100 g di panna montata
4 cucchiai di zucchero a velo
4 kiwi
burro

Preparazione
Capovolgete 4 stampini individuali in alluminio e imburrateli. Spennellate con un po' di burro fuso tre fogli di pasta fillo. Tagliate ogni foglio in quattro ottenendo così 12 quadrati. Io, essendo la mia prima volta con la fillo, ho fatto diversamente per rendermi più facile la vita: ho sovrapposto i fogli imburrati interi e poi li ho divisi solo in 4 quadrati. Rivestite gli stampini, premendo bene la tripla sfoglia, per farle prendere la forma.Infornate a 180°C e fate cuocere per 15 minuti, o finchè saranno dorati (col mio forno a gas ne sono bastati 10). Poi levateli, lasciateli raffreddare e sformateli.
Raccogliete il mascarpone in una ciotola, unite lo zucchero e lavorate con una forchetta, fino ad ottenere una consistenza cremosa. Poi unite delicatamente la panna montata. Sbucciate i kiwi e tagliateli a fette e quindi a dadini (tenendo 6 fette per decorare). Mescolate la dadolata di kiwi alla crema e distribuite nei cestini. Decorate con le fete di kiwi e servite.
Un mio suggerimento: se vi piace potete sostituire il kiwi con dell'ananas fresco.


sabato 29 gennaio 2011

Progetto: la memoria del gusto

Oggi niente ricetta...ne avrei qualcuna da postare...ne ho di arretrati, ma non mi va proprio di "esibirmi", oggi mi piace leggere e leggervi. Lo so che non è domenica, ma mi sono presa un sabato di "blogrelax"...giusto un'oretta.
Così colgo l'occasione per parlare di una iniziativa mooolto interessante a cui, oggi ho partecipato anche io, finalmente..."ma ritenendo la cosa interessante, andarono a chiamare un altro elefante..."Scusate, mi è venuta così, non c'entra niente il paragone con i pachidermi, naturalmente...era giusto per rendere l'idea del passaparola.
La memoria del gusto è progetto molto interessante e costruttivo, ideato da Barbara Zattoni, la "cheffa" del Ristorante Pane e vino a Firenze, un vulcano di idee ed energie. Vi riporto direttamente le sue parole al riguardo:
"Avete anche voi, perchè vostro, o perchè ereditato, o di famiglia, un quaderno di ricette? Avete una ricetta di un piatto tipico della vostra famiglia, la ricetta di una zia, della nonna, di vostra madre? Fatecela avere insieme ad alcune informazioni sulla sua origine, quali luogo, data, nel senso di periodo (es. attuale, anni 70 etc.). Anche altre informazioni tipo piatto della domenica, delle feste... Non avete la ricetta ma potete soltanto descriverci, anche grossolanamente, il piatto e gli ingredienti principali. Sono tutte informazioni preziose. Vorremmo pubblicarle, intanto sul sito, poi si vedrà. Organizzarci un cena al ristorante. Anche ricostruire la ricetta completa a partire dalle indicazioni, seppur incomplete, che voi avete recuperato. Una operazione di archeologia del sapere che è memoria del gusto e patrimonio culturale."

Questa la pagina su FB, dove è più facile interagire:

Che aspettate? Partecipate numerosi! E magari se poi ci sarà una cena con le ricette raccolte, potrà essere un'occasione per incontrarsi: in fondo Firenze è a metà strada un po' da tutta l'Italia.
Io l'ho buttata lì.
Buona domenica a tutti/e.
Smack!
L'elefante Claudia che si dondola su una ragnatela...

giovedì 27 gennaio 2011

Liberiamoci del maiale!

Aderisco...tristemente...ma volentieri, alla simbolica iniziativa di Norma Carpignano, qui i dettagli
Rispondo all'appello: sono disgustata anche io dal comportamento del "nostro" Presidente.
"...Chi è disgustato quanto noi dovrebbe pubblicare entro domenica 6 febbraio una ricetta in cui il maiale sia protagonista…non importa se cucinerete un sontuoso carré o un panino alla mortadella, non è un vero e proprio contest, ma un’iniziativa di dissenso… fotografate un wurstel, se non avete tempo di cucinare, ma partecipate ugualmente!  E per i bloggers non-food, sarà sufficiente aprire un post e commentare… a ruota libera!"

Ed ecco la ricetta che mando in campo.

mercoledì 26 gennaio 2011

Ben mangiare per ben essere - Il carciofo

Eccoci arrivati al secondo appuntamento (spero fisso) con la nuova rubrica sulla giusta e buona alimentazione....WOW...mi sembra di essere una conduttrice radiofonica...scusate l'esaltazione...sarà la stanchezza dell'alzataccia di stamani (3.15)...Ma, come sempre, bando alle ciance...e passo la parola ad una personcina più seria, almeno quando è nella veste professionale di dottoressa, che oggi ha deciso di parlarci delle doti nascoste di questo meraviglioso fiore di stagione, che è il carciofo. Passo e chiudo!

IL CARCIOFO
"Il carciofo è una pianta di origine mediterranea, con un fusto robusto e ramificato; la sua altezza può raggiungere un metro e venti centimetri. E’ un ortaggio ben conosciuto e consumato fin dai tempi antichi. Era utilizzato come alimento fin dal popolo egiziano ed in seguito dai greci e dai romani. Il carciofo viene raccolto da ottobre a giugno e molte specie fioriscono più volte durante l'anno. In Italia è molto diffuso, soprattutto nell'area mediterranea, le coltivazioni più estese si trovano in Liguria, Toscana, Sardegna, Lazio e Puglia ed il nostro paese, attualmente, è il maggior produttore a livello mondiale di carciofi. Sul mercato esistono diverse qualità di carciofo, tondeggianti o allungati, con spine o senza, in diverse tonalità di verde e con sfumature violacee. Le varietà di carciofo coltivate nel mondo sono circa 90

Il segreto delle sue virtù risiede nella cinarina, la sostanza aromatica che gli conferisce il caratteristico sapore amaro e molte delle sue proprietà benefiche e terapeutiche. Il carciofo è ricco di potassio e sali di ferro, mentre ha una scarso contenuto vitaminico. Troviamo poi alcuni zuccheri consentiti ai diabetici, come mannite e inulina ed altri minerali come rame, zinco, sodio, fosforo e manganese
L'organo che trae maggior beneficio dalle proprietà del carciofo è il fegato: la cinarina, i cui benefici vengono disattivati dalla cottura (per questo motivo è meglio consumare il carciofo crudo), favorisce la diuresi e la secrezione biliare. Secondo recenti ricerche scientifiche è stato dimostrato che mangiare carciofi contribuisce al benessere del nostro organismo e soprattutto a prevenire diverse malattie. Il carciofo ha proprietà digestive e diuretiche e, grazie alla presenza di inulina permette di abbassare i livelli di colesterolo. In più nel cuore del carciofo è presente un acido chiamato clorogenico che è antiossidante ed in grado di prevenire malattie aterosclerotiche e cardiovascolari. Le sostanze con proprietà antiossidanti contenute nel carciofo hanno una potenziale attività antitumorale che è tutt' ora oggetto di ricerche onde poterne confermare la veridicità.
Sembra inoltre efficace nella cura dell'orticaria e di alcune forme eczematose cutanee. Per la presenza di composti vitaminici, infine, riduce la permeabilità e la fragilità dei vasi capillari.
In cosmesi, il succo svolge un'azione bioattivante, vivificante e tonificante per la pelle.
I carciofi freschi hanno pochissime calorie perché la maggior parte dei carboidrati è presente sottoforma di inulina, un polisaccaride che l'organismo metabolizza in modo diverso dagli altri zuccheri. Questo rende i carciofi molto salutari per i diabetici, perché l'inulina migliora efficacemente il controllo dello zucchero ematico. E' bene che i carciofi siano freschissimi, perché quando vengono conservati (anche per poco), l'inulina si trasforma in altri tipi di zuccheri.
Perciò il nostro buon pinzimonio con carciofi freschi e crudi è augurabile davvero a tutti!"

Scriveteci!
Se avete delle proposte, delle richieste specifiche o semplicemente qualche curiosità, lasciate un commento o contattate direttamente la dottoressa all'indirizzo  ilariagiangrandi@libero.it.
Con la vostra partecipazione e collaborazione siamo sicure che questo piccolo appuntamento settimanale, possa diventare uno strumento utile per acquisire più consapevolezza di una sana alimentazione, imparando a conoscere più a fondo, uno ad uno, i "protagonisti" delle nostre ricette.

Di seguito due ricette per cucinare i carciofi in modo goloso!
Lasagne con carciofi e burrata
Torta con carciofi; Praga e mozzarella

martedì 25 gennaio 2011

Torta di sedano rapa croccante

Se vi piace, votatemi qui
Ricetta di Luisanna Messeri

La mia prima volta col sedano rapa, questa radice sconosciuta ai più (almeno qua in Toscana), cugina del sedano, simile nel sapore, di forma globosa, con una polpa bianca e soda, che si mantiene bella croccante anche in cottura. Mi è "cascato" nel carrello qualche tempo fa, mentre selezionavo accuratamente i prodotti "pregiatissimi" in un supermercato biologico (ogni tanto ci vado, visto che non ho desideri particolari dal gioiellere): "Toh...un sedano rapa, ma come ho fatto finora senza di te!" In realtà poi ho esitato un po', perchè erano esposti due cartellini affiancati: il sedano rapa e il topinambur....scusate l'ignoranza (passata dai!), ma sono stata tentata per qualche secondo, nel distubare un signore di mezza età, per avere chiarimenti sull'identità del sedano rapa, non volevo rischiare di cucinare una radice per un'altra, ma poi mi sono fatta coraggio e ho azzardato: mi sono presa la radice grande e cicciottella, simile ad una grossa e brutta patata...e mi sa che c'ho indovinato!
Ingredienti per un tortino
1 sedano rapa
3 uova medie
150 g di fontina valdostana
olio extravergine di oliva
sale e pepe

Preparazione
Sbucciate il sedano, lavatelo e grattugiatelo con una grattugia a fori grossi, è l'operazione più noiosetta, superata questa fase è una ricetta abbastanza veloce. Aggiungete 2 uova sbattute, il sale e il pepe. In una piccola padella, ben unta e riscaldata, versate 1/3 del composto di sedano e compattatelo con una paletta. Fatelo rosolare per qualche minuto, giratelo e fatelo rosolare anche dall'altro lato. Ripetere l'operazione per gli altri due tortini.
Grattugiate il formaggio, tenedone da parte qualche dadino, e mescolatelo con l'uovo il sale e il pepe. Foderate una piccola teglia con la cartaforno, sistematevi un tortino, distribuite meta del composto al formaggio, mettete il secondo tortino, poi un altro strato di formaggio e finite con l'ultimo tortino. Decorate con i pezzettini di fontina rimasti e infornate a 180°C per circa 20 minuti. Servite e mangiate caldo caldo.


Con questo tortino croccante partecipo all'originalissimo contest di Labna Mettere radici, che ha prorogato la scadenza al 30 gennaio, quindi...partecipate!

Di seguito una mia versione, perchè cambiando gli ingredienti principali si possono ottenere infinite possibilità.
Questa è con le carote e il taleggio.
Torta di carote croccante

lunedì 24 gennaio 2011

Crema di porri e carote

E dopo un post di ....avanzi, proseguiamo con una ricetta di alta cucina: una pappa buonissima per la Serena, risultata poi veramente gustosa anche per la mamma e la nonna (che se l'è ripresa 3 volte!!!!)

Ricetta tratta dal libro "Bambini tutti a tavola"
Ingredienti per 4 persone
400 g di carote
400g di porri
2 patate
olio e.v.o.
1 cipolla tritata finemente
1 rametto di rosmarino
sale
1 litro di brodo vegetale

Preparazione
Lavate le carote e i porri e tagliateli a rotelle. Fate soffriggere la cipolla con un po' d'olio e un po' d'acqua. Aggiungete il rametto di rosmarino, le carote e i porri, e un po' di sale. Fate insaporre per 5 minuti. Aggiungete le patate tagliate a piccoli pezzi. Coprite col brodo, e lasciate cuocere a pentola copeta per 20 minuti. Togliete il rosmarino e frullate col mixer, fino a ottenere una crema molto densa. Aggiustate di sale, aggiungete olio a crudo, e servite.

Se volete, per una presentazione più gustosa, potete aggiungere dei crostini.

Avanzi - Frittata di verza e mortadella

Buon inizio settimana! Qua a Firenze non poteva cominciare meglio: c'è un cielo limpido e azzurro, non so se fa freddo, perché ancora non ho messo il naso fuori, ma immagino di sì, ma va bene, siamo in pieno inverno!!!! Mi basta il sole per mettermi di buon umore!
Come avete notato dal titolo, oggi niente ricette elaborate, si ricicla: la verza dell'MTC, in particolare, con una frittata "ispirata" da un'altra ricetta del Challenge, i sacchetti di verza di Sulemaniche!

Non sto neanche a spiegare la preparazione, è solo un suggerimento per una frittata: sbattete le uova con il parmigiano, le listarelle di verza appassite in padella e dei cubetti di mortadella (parecchi, se la volete più gustosa)....cuocetela in padella rigirandola, oppure in forno, come volete....etvoilà, la verza è riciclata!
In realtà negli ingredienti di Sulemaniche c'erano anche il gorgonzola (che io non avevo) e le patate lesse (non avevo tempo), ma se ce l'aggiungete, di sicuro verrà ancora più buona!!!

mercoledì 19 gennaio 2011

Ben mangiare per ben essere!

Come preannunciato qualche post fa, finalmente oggi inizia una collaborazione con la mia amica e dottoressa Giangrandi. A lei la parola!

"Carissime/i,
volevo spendere 2 chiacchere con voi per poter un po’ iniziare a comprendere, in questo blog creato da Claudia, l’importanza del “ben mangiare per ben essere”!
Gli alimenti giocano un ruolo fondamentale per la nostra salute, fisica e psichica. Non a caso la nostra società è ormai sorda agli avvisi del corpo, che ognuno di noi con un po’ di allenamento all’auto ascolto può iniziare a percepire.
Mangiare si, ma cosa? Come? Quanto? Quando? Questo sarà il nostro percorso!
Secondo uno dei miei maestri, dr. G. DiTullio, gli alimenti in tavola dovrebbero essere freschi, locali e stagionali oltre che veri e vitali. Mangiare ciò da cui il nostro corpo sente di trarre energia e non di spenderla per assumere e trasformare l’alimento in questione sembra logico, ma ogni giorno non lo facciamo!
Pensiamo a quanti chilometri devono fare questi poveri cibi, fra frutta e verdura, per volare da un paese all’altro ed arrivare mettiamo delle ciliegie belle rosse e sugose a …dicembre!!! Mamma mia, è proprio contro natura!
Allora partiamo con qualche dono che di questi tempi invece la natura ci fa, infatti per questo si chiama presente…..

LA ZUCCA GIALLA
Nasce nel Nord America dove costituiva uno degli alimenti principali della dieta degli indigeni; come altri cibi quali la patata ed il pomodoro, fu importata in Europa in seguito alla scoperta dell’America. Le proprietà nutrizionali della zucca sono notevoli: oltre ad avere un basso contenuto di calorie (circa 15 ogni 100 grammi) è ricca di betacarotene, vitamine A, B e C, potassio, calcio e fosforo. La zucca è un alimento ipocalorico grazie alla alla presenza al suo interno di un'alta concentrazione di acqua (94%) e una bassissima percentuale di lipidi e proteine. Le zucche sono facilmente digeribili e adatte alle diete dimagranti ed ai soggetti diabetici. Proprio l'elevata presenza di carotenoidi rende la zucca un alimento efficace per prevenire le forme tumorali. Allo stesso tempo, questa abbondanza di vitamina A può stimolare l'abbronzatura. Si riconoscono alla zucca qualità calmanti per chi soffre di problemi nervosi, proprietà digestive, rinfrescanti, lassative e diuretiche. I semi di zucca contengono un amminoacido, la cucurbitina che paralizza la tenia e scaccia i parassiti intestinali. Nei paesi anglosassoni la zucca è utilizzata per la costruzione della Jack-o’-lantern, caratteristica lanterna rudimentale utilizzata durante la festa di Halloween per scacciare streghe e fantasmi. 
E’ inoltre un’alleata preziosa per la pelle per creare maschere di bellezza fai da te. Una ricetta per pelli miste o grasse è la seguente: unire 4 cucchiai di zucca gialla con 2 cucchiai di panna e 3 di miele. Schiacciare la polpa e amalgamare bene tutti gli ingredienti, poi applicare sul viso e lasciare agire dieci minuti. Risciacquare con acqua tiepida e…..il risultato è garantito!"

Di seguito una mia ricetta con la zucca, ma un altro modo per consumare questo prezioso alimento in maniera sana e semplice, come suggerisce la dottoressa Giangrandi è il seguente: prima di tutto è importante scegliere bene la materia prima, quindi la zucca deve essere di buona qualità, meglio se biologica, più dolce e saporita, poi basta farla a pezzettoni, sale q.b., con un po' di parmigiano grattugiato e metterla in forno per una ventina di minuti. Sana, buona e veloce!
Torta rustica di radicchio rosso, zucca e gorgonzola

martedì 18 gennaio 2011

MT Challenge: rotolini di verza e polenta con salsa al lardo e parmigiano

Eccoci al dunque...finalmente dopo giorni e giorni in cui ho studiato mentalmente la ricetta, me la sono immaginata, l'ho assaporata, ho cambiato gli ingredienti...finalmente l'ho realizzata e naturalmente tra il dire e il fare....Certo che se esistesse una bacchetta magica col quale realizzare perfettamente tutto quello che mi passa per la mente....Ma vuoi mettere la soddisfazione, dopo la fatica, le incertezze del risultato, che poi alla fine...un risultato c'è stato...non perfetto, non proprio quello che avevo in mente....ma poteva andare peggio!
Questo piatto ha due "genitori": uno è il classico gnocco di polenta, con le dovute varianti, e l'altro è un risotto di Vissani. Che c'entrerà il risotto? Lo scoprirete nella spiegazione della ricetta.

A proposito, mi scuso in anticipo, se il procedimento non sarà chiarissimo, ma quando m'invento una ricetta, improvvisando qualche passaggio, poi ho veramente difficoltà a riproporla nero su bianco. Farò il possibile!

E allora MT Challenge di gennaio..."cavolo verza mi hai provocato...e io te distruggo...io me te magno!"
Ingredienti
240 g di farina gialla
100 g di parmigiano
3/4 di litro di latte
1/4 di litro d'acqua
50 g di burro
2 tuorli
sale
mezza verza
100 g di lardo di cinta senese
aglio
un battuto di scalogno, rosmarino,salvia
olio extravergine di oliva
brodo vegetale

Preparazione
Sfogliare la verza, scegliere le foglie più tenere ed intere e scottarle in acqua bollente e salata, immergetele poi in una ciotola con acqua e ghiaccio, asciugarle bene, stenderle, sovrapponendole, sulla carta forno inumidita, ricoprirle con dell'altra cartaforno e passarci sopra col matterello, poi porvi sopra tutti i 10 volumi del"L'enciclopedia della cucina italiana" (andrà bene anche la Treccani o tre o quattro vocabolari...fate voi!), per il tempo in cui andrete a preparare la polenta e la salsa.
Tagliare la restante verza a striscioline e cuocerla in una pentola, dove è stato fatto arrosolare  il battuto di erbe aromatichee scalogno e due fettine di lardo tritato, aggiungere un po' di brodo e portare a cottura.
Per la polenta: mettete in un'ampia casseruola, il latte, l'acqua e una presa di sale e portate a bollore, poi versate a pioggia la polenta, sempre mescolando con una frusta. Quando la polenta inizierà a staccarsi dalle pareti, aggiungere a piacere la verza saltata e continuare a mescolare per qualche altro minuto, poi togliere dal fuoco, amalgamare il parmigiano e due tuorli. Versare il composto su un ripiano con la cartaforno e stendere bene l'impasto col matterello, ad uno spessore di circa 1/2 cm. Fare raffreddare la polenta e la "sfoglia" di verza. Ah dimenticavo, la "sfoglia" di verza, se risulta ancora umida, passatela pochi minuti nel forno a 200°C, ma non fatela asciugare troppo!
Nel frattempo ho preparato la salsa di lardo e parmigiano, "rubata" appunto dal "Risotto alla verza, salsa lardo e parmigiano" di Vissani, di cui trascrivo letteralmente i suoi scritti:"...far andare lardo battuto, pochissimo olio, alloro (io senza, ndr) e aglio, lasciare insaporire, aggiungere parmigiano e brodo, portare a bollore in modo che il parmigiano si sciolga e, dopo aver tolto l'aglio, frullare e passare al colino."
Ecco come ho costruito i rotolini, il passaggio più difficile (vi risparmio le parolacce e gli scongiuri): spennellare la verza con del burro fuso, ritagliare dalla polenta un rettangolo delle dimensioni circa del foglio di verza e aiutandosi con la carta forno mettercelo sopra (non importa se si romperà un poco, basta ricomporlo con le mani), dividerlo ancora in due parti e ora sempre aiutandovi con la santasubito cartaforno arrotolare per il senso del lato più lungo, formando due salsicciotti, avvolgerli nella pellicola e farli riposare in frigo per almeno 1 ora. Passato il tempo, ricavare dei rotolini spessi circa 5 cm, disporli in una teglia rivestita con la cartaforno, spolverarli con il parmigiano e mettere in forno a 180°C per una ventina di minuti.
Versare la salsa di lardo e parmigiano nel piatto e porvi al centro tre rotolini di verza.

Uff...finito...spero sia stato tutto chiaro...
Con qualche goccia di salsa a cadere...

lunedì 17 gennaio 2011

La mia prima vittoria in pink e un cioccolatino per festeggiare!

Sono emozionata e stupita....Non so che si fa in questi casi...Intanto inizio col dirvi che sono arrivata 1^ classificata nel contest della Renna, "Controcorrente....", nella categoria Finger food e Antipasti con le mie Pink Scotch Eggs, queste le motivazoni:
"Da una persona come me con origini anche Inglesi non poteva mancare l'interesse per questo finger food!" (Giancarlo)
"Bell'idea! sembrano croccanti e appetitose!" (Alessandra)
Pink scotch eggs
 Sono felicissima...così ho una bellissima scusa per andare a Stoccolma, infatti il premio consiste in una degustazione dei vini nella cantina di Alessandro proprio a Stoccolma appunto ((http://www.grappe.se/).
A proposito di vini, non posso non festeggiare la mia prima vittoria con chiunque passi di qua, quindi vi offrirei un bicchierino di Zibibbo accompagnato da questi cioccolatini, che aspettavano proprio l'occasione giusta per essere postati, anche se oggi non avevo intenzione di postare niente (causa influenza)...ma mi sembra di stare molto meglio!
Acc..mi ero dimenticata: finalista anche nella categoria "Secondi piatti con salmone cucinato"
 Graaazieeeee.

Mendiants di Sigrid Verbert
Ingredienti
300 g di cioccolato fondente
pistacchi
fichi secchi
noci
mandorle
uvetta
fleur de sal

Preparazione
Far sciogliere il cioccolato a bagnomaria, finchè sia bello liscio e cremoso. Prelevare un cucchiaino per volta e farlo colare da 0 cm di altezza su un silpat (che non so cos'è! ndr) o un foglio di carta forno. Il cioccolato si stenderà per formare un piccolo medaglione. Aggiungere un paio di pezzettini di frutta secca e un'idea di fleur de sal. Lasciar indurire a temperatura ambiente. Per circa 30 mendiants.

venerdì 14 gennaio 2011

Due sms e ....petti di pollo veloci, ma gustosi!

No, non sono impazzita. La cena di ieri sera è partita da due SMS che ho inviato al mio caro maritino mentre ero a lavoro, il primo alle 17.59 (ho il mio cellulare sotto gli occhi), avendo "pranzato" alle 11, avevo già un certo languorino, ma tornando a casa alle 20.30 circa, stanca, non ce l'avrei fatta a preparare anche la cena (credevo!): "Prepari te qualcosa per cena? Ci sono i petti di pollo che scadono domani". INVIO.
Ma non ero convinta, le mie rotelle, insieme al mio stomaco, hanno iniziato a "lavorare" vorticosamente (e intanto non avevo ancora ricevuto risposta, naturalmente): petti di pollo+Marco= 3 triste fettine alla griglia.
No...non potevo arrivare superaffamata a casa e trovarmi davanti un piatto così...anche la gola (mia), vuole la sua parte...così, non aspetto oltre, alle 18.11, invio il secondo SMS: "Anzi vai ci penso io te pensa al primo per la Sere, sennò mangia troppo tardi". Passo e chiudo: allora...cosa c'è in frigo? Cerco di vederlo mentalmente: pomodori, olive taggiasche, capperi...si...ce la posso fare!
Arrivo a casa alle 20.25, poi mi lavo, poi mi vesto...e abbiamo iniziato a mangiare...alle 21.00...la pasta al pomodoro, mentre il pollo finiva di cuocere. La posso classificare tra le ricette veloci?

Bocconcini di pollo al pomodoro fresco e olive taggiasche
Non elenco gli ingredienti, li scriverò in grassetto per identificarli meglio.
Prendo i tre petti di pollo, li copro con la carta forno e li batto leggermente. Li riduco a bocconcini e li passo leggermente nella farina. Prendo una padella molto capiente, scaldo dell'olio di oliva e ci rosolo a fuoco vivo i pezzetti di pollo. Nel frattempo,  lavo una decina di pomodorini, li taglio a pezzetti e li mescolo insieme alle olive taggiasche e ad un cucchiaio di capperi sottosale (dissalati). Regolo di sale il pollo ormai arrosolato e ci butto i pomodori conditi., abbasso la fiamma, copro e vado a mangiare la pasta al pomodoro con mio marito, la Sere aveva già mangiato alle 19.30, complice mia madre, che se non vede Marco tornare alle 19, inizia a preparare la cena alla nipotina. Dopo 10 minuti vado a controllare il pollo, alzo la fiamma, spadello un po' e porto in tavola.
Vuoi mettere fare scarpetta col pane nel sughino al pomodoro...tse...petti di pollo alla griglia!
Ah...naturalmente...le foto non ci sono!
Un bacio a tutti/e....scappiamo al compleanno del nonno Roberto!

giovedì 13 gennaio 2011

Gli stuzzichini di capodanno

Lo so...sono un po' indietro, ma questi sono stuzzichini che vanno bene tutto l'anno quindi....eccovi una carrellata di idee:
Rotolini maionese, cotto e funghetti

Rotolini philadelphia, speck e rucola - Rotolini philadelphia e salmone affumicato


Girelle di sfoglia al sesamo con ricotta e spinaci e Radicchio rosso e gorgonzola

Mini tramezzini con tonno maionese pomodorini e uova sode - Maionese, crudo e capperi
E infine i cantuccini salati, che ho "copiato" di base da Sigrid, variando la "farcitura", ho scelto questa ricetta, perchè fra le varie che ci sono a giro (anche di Montersino), mi è sembrata la più semplice e con gli ingredienti più facilmente reperibili..


Ingredienti per circa 40 biscotti:
220 g di farina
150 g circa di frutta secca mista tostata
50 g di pecorino romano
6 cl di birra
1 uovo
40 g di olio d'oliva
30 g di uvetta
1 cucchiaino di lievito per dolci
1 cucchiaino di paprika affumicata o dolce
1 cucchiaino di sale


Preparazione
Mescolare la farina, il lievito, il pecorino grattugiato, il sale e la paprika. Aggiungere l'uovo, l'olio e la birra, impastare velocemente. Incorporare la frutta secca e l'uvetta. Mescolare il tutto velocemente, formare una palla, e dividerla in due porzioni con le quali formare dei filoncini alti 2 cm e larghi 5. Disporli su una teglia da forno rivestita con carta forno e cuocere a 170°C per circa mezz'ora. lasciar rafreddare poi tagliare i biscotti in diagonale, a 1 cm di spessore. Disporre di nuovo i biscotti sulla teglia e far cuocere per 10 minuti, finchè diventano dorati.

mercoledì 12 gennaio 2011

Avanzi - Cotechino spiedino, su bicchiere di lenticchie

Buongiorno a tutti/e! Ho visto, girovagando per blog, che siamo stati contagiati un po' tutti dall'influenza degli avanzi, giustamente e per fortuna (almeno in cucina, cerchiamo di contrastare un po' il consumismo che imperversa in ogni campo della nostra quotidianità), e anch'io mi sono "ammalata", molto volentieri (anzi in realtà, riciclare gli avanzi è un'abitudine che ormai ho durante tutto l'anno, vedi la sezione Ricette).
Così eccomi stamani a postarvi una ricetta, che io in realtà ho utilizzato proprio per il Cenone di Capodanno a casa mia, di cui ancora non ho avuto modo di parlare, vi dico solo che abbiamo dovuto optare per la cena in piedi, causa 10 adulti con 6 pargoletti di cui 4 di circa 18 mesi, uno di 3 e uno di 5 (appunto...cena in piedi...cena a piedi...a giro per casa...eh eh eh), che è andata comunque oltre ogni più rosea previsione!!!
Tornando al cotechino e lenticchie...di ordinanza, per augurarci un po' di fortuna per il 2011, ho optato per una versione "da passeggio".
Alcuni "impigiamati" che barcollano, ma non crollano..oltre le 24.00

Scusate le foto, ma sono state fatte al volo alle 23 circa (gli spiedini vanno saltati all'ultimo e i bicchieri li ho scaldati nel "santo" forno a microonde), con i pargoletti a giro ancora perfetamente svegli.

Ingredienti
Un cotechino precotto
250 di lenticchie
500 g di passata di pomodoro
qualche costa di sedano
aglio
peperoncino
olio evo
pancetta affumicata a cubetti
pancarrè

Preparazione
Iniziamo con la cottura delle lenticchie, suggeritami da una mia cara collega "romana de Roma", che vive a Firenze, da ormai 30 anni, Paola, che mi ha gentilmente "regalato" questa gustosa ricetta della sua mamma.
In un tegame, facciamo leggermente arrosolare l'aglio con l'olio e peperoncino (poco se ci sono bambini), poi aggiungiamo il passato di pomodoro e facciamo insaporire per qualche minuto.
Nel frattempo puliamo il sedano, riduciamolo a tocchetti e mettiamo in pentola col pomodoro, aggiustiamo di sale e facciamo andare a fuoco vivace per pochi minuti. Poi buttiamo le lenticchie e portiamo a cottura a fuoco medio, aggiungendo via via che si asciuga, poca acqua bollente per volta (come per il risotto), aggiustando di sale se necessario.
Alla fine le lenticchie dovranno esse cotte, ma abbastanza asciutte. Togliete dal fuoco e procedete alla cottura del cotechino come da istruzioni sulla confezione (questa operazione si può fare tranquillamente il giorno prima).
Nel frattempo fate saltare in una larga padella la pancetta affumicata con poco olio, finchè non diventa bella croccante, prelevatene 1/3 e tenetela da parte. Adesso prendete le lenticchie preparate e fatele saltare un po' nella padella con la pancetta per insaporirle ulteriormente. Raccogliete circa 1/3 di lenticchie e frullatele, se il composto risulta troppo denso aggungete a filo dell'olio evo, finchè non raggiunge una densità cremosa.
Prendete il cotechino ormai cotto e fatto raffreddare, tagliatelo prima a fette e poi a cubetti; ricavate dei cubetti anche dalle fette di pancarrè, componiamo gli spiedini: infilzate il quadratino di pane, poi il cotechino, pane, cotechino e pane. Preparati tutti gli spiedini, fateli abbrustolire, in una padella antiaderente con un filo d'olio, girandoli spesso.
A questo punto, abbiamo tutti i componenti del piatto, andiamo a costruire i bicchieri: versiamo sul fondo dei bicchieri due dita di passato di lenticchie, poi un cucchiaio di lenticchie intere, qualche cubetto di pancetta messo da parte e infine "inzuppiamo" lo spiedino: ecco il cotechino da passeggio.
La preparazione sempra complicata, ma ci vuole più tempo a scriverla che a farla!

Anche questa ricetta parteciperà al contest della spumeggiante Enza Les Verrines, che ha prorogato la scadenza al 20 febbraio, così avete tutto il tempo per inventarvi e sperimentare nuove ricette al bicchiere!

lunedì 10 gennaio 2011

Insalata di mele con noci e speck

Ecco un'altra ricetta super veloce, ma super gustosa, che può essere un contorno per una cena particolare, o un piatto unico, quando non abbiamo tempo di metterci ai fornelli. L'idea è di Daniele Persegani su Alice di gennaio.
Le dosi quindi sono le sue, ma io mi sono regolata ad occhio e a gusto.


Ingredienti per 4 persone
4 mele granny smith (io non trovandole biologiche, ho preferito prendere 4 golden bio non mature)
50 g di gherigli di noci
1 cespo di lattuga (iceberg per mio marito)
100 g di speck
2 limoni
50 g di parmigiano
olio evo
noce moscata

Preparazione
Lavate bene le mele, tagliatele a pezzetti con tutta la buccia e immergetele in acqua acidulata con il succo di un limone. Preparate una julienne di lattuga e mettetela da parte. Tagliate a striscioline anche lo speck e passatelo in forno per 5 minuti, in modo che diventi croccante.
Mettete in ogni piatto la lattuga (io una grande ciotola), disponetevi sopra i cubetti di mele conditi con un'emulsione di olio e succo di limone e terminate con il parmigiano a scaglie e una grattugiata di noce moscata. Portate in tavola e servite.....Acc...no...aspettate...non finisce qui.....

Ecco...ora...la ricetta di Daniele finirebbe qui, ma secondo me si è dimenticato le striscioline di speck in forno e le ha carbonizzate....anche io ho rischiato, ma poi mi sono ricordata e le ho tolte in tempo, per aggiungerle a questa gustosa e croccante insalata: mescolate bene il tutto e sgranocchatevela!

Sogliola in crosta di mandorle

Ecco una ricetta che, a dispetto del nome che gli ho affibbiato, è molto semplice, veloce, gustosa e salutare (c'è la dottoressa che ci osserva, vedi post precedente...). Mi sembra giusto intervallare quel che resta delle ricette festive, con queste "sciuè sciuè". A seguire, infatti, anche un'insalata molto gustosa, per chi non è una capretta, come mio marito, che mangerebbe intere insalatiere di semplice iceberg o lattuga condita solo con sale olio e tanto aceto.

Ingredienti per 2 persone:
2 sogliole fresche già spellate
farina
olio evo
una manciata di mandorle a scaglie
sale

Preparazione
Sciacquare le sogliole sotto acqua corrente, asciugarle con carta da cucina, salare, spennellarle con un po' farina diluita con poca acqua, ricoprire con le mandorle, condire con un filo d'olio. Metterle su una teglia rivestita di carta forno e infornare a 200°C finchè le sogliole non si dorano in superficie, se necessario girarle, facendo attenzione a non far staccare le mandorle, poi proseguire la cottura per altri 10 minuti circa a 150°C.

Una collaborazione amichevole e scientifica!

Grazie Ilaaa...ops...Ringrazio molto sentitamente la dottoressa Giangrandi per aver accettato di farmi da consulente alimentare e seguirmi così in questa mia pazza avventura bloggacea.....
No, non sono impazzita...ho solo scaricato la posta e fra le mail ne ho ricevuta una della mia carissima amica, nonchè dottoressa appunto, Ilaria, con allegato i suoi primi scritti, che a breve sarò orgogliosa di pubblicare. Ilaria ha infatti accettato di scrivere per il mio blog (suo tempo permettendo naturalmente) le schede tecniche di alcuni alimenti, cercando di affrontare il tema della nutrizione, che gioca un "un ruolo fondamentale per la nostra salute, fisica e psichica", sia dal punto di vista scientifico, che quello "storico", andando a ricercare le origini e gli usi dei singoli alimenti nel corso della nostra storia alimentare...ma questa è solo una mia piccola e umile premessa....Al più presto partiremo con questo nuovo progetto, e naturalmente saremo felici di accettare consigli e proposte al riguardo.
Dlin dlon! Grazie per l'attenzione.

Tiramisù al panettone

Scusatemi...davvero...se vi sto martellando a suon di post (che bella immagine però...), è che sono un po' indietro con le ricette natalizie e non vorrei incasinarmi ancora con quelle più recenti (che discorso contorto)..poi ho le foto dei piatti che stanno vagando senza metà nel "disco duro" del mio pc...e quando ne prendo una...zac..la devo postare subito, altrimenti mi scappa di nuovo....Mi è capitata giusto questa del dolce che ho fatto a S.Stefano: una ricetta tradizionale, leggermente rivisitata per il Natale.
Ah...scusate la foto...che oltre alla qualità abbastanza scadente, dovuta alla fretta, il soggetto...diciamo che...è già assaggiato...in quanto la sottoscritta si era dimenticata di fotografarlo prima...
Ingredienti per 6 persone
400 g di panettone
500 g di mascarpone
120 g di zucchero
4 uova
100 g di panna da montare
3 tazze di caffè
cacao amaro in polvere
200 g di cioccolato fondente

Preparazione
Separate i tuorli dagli albumi. Raccogliete i primi in una ciotola, unite metà dello zucchero e montate con una frusta fino a ottenere un composto chiaro e cremoso.
Lavorate il mascarpone con una frusta in un'altra ciotola. Quindi, sempre lavorando incorporate i tuorli sbattuti. Montate a neve gli albumi, unite lo zucchero rimasto e lavorate ancora. Montate anche la panna. Aggiungete il tutto al composto di mascarpone e mescolate sempre dal basso verso l'alto per non smontarlo.
Tagliate a dadini il panettone, privato della crosta (io ce l'ho messa lo stesso), e raccoglietelo in una ciotola con il caffè (senza inzupparlo eccessivamente). Distribuite uno strato di panettone nei bicchierini individuali, facendo in modo di compattarlo. Coprite con uno strato di crema al mascarpone, livellatelo e spolverizzatelo col cacao. Ripetete la sequenza, terminando con la crema e il cacao, decorate con il cioccolato fatto a scagliette e mettere in frigorifero fino al momento di servirlo.

Anche con questo dolce al bicchiere partecipo al contest Les Verrines di Enza, che sta per scadere...affrettateviiii!

domenica 9 gennaio 2011

Un povero pesce in crosta di sfoglia

Pesce. Si. Perchè la ricetta originale era col dentice, ma non avendolo ordinato in anticipo per S.Stefano, mi sono dovuta "accontentare" del branzino. Vado direttamente alla ricetta.
Anzi prima una piccola "premessa verità": ognuno ha i suoi gusti, dopo aver cucinato il pesce in questo modo, anche se mi è piaciuto, devo dire che lo apprezzo di più cucinato il più semplice possibile, tenuto conto anche dell'elaborata preparazione; quindi , per quanto mi riguarda, meno fatico a cucinarlo, più mi piace mangiarlo! Ma come si dice...de gustibus... così ho deciso di pubblicarla, perchè magari può incontrare il gusto o la curiosità di qualcuno di voi, visto che siete mooolto più abili di me!
E poi devo dire che come presentazione (la foto della ricetta originale di Mario Bacherini su Alice di dicembre, non la mia...) è molto adatta per un pranzo un po' importante.
Non aveva una bella cera....
Ingredienti per 6 persone
Un dentice di circa 800 g già eviscerato e squamato
(io ho cucinato 6 branzini, ma ho esagerato, ne bastano 4!!)
300 g di porcini
600 g di pasta sfoglia
1 scalogno
1 uovo
burro
farina
80 g di panna
olio evo
sale e pepe

Preparazione
Lavate il pesce, asciugatelo e disponetelo in una teglia unta con un filod'olio. Mettete in forno preriscaldato a 220°C e fate cuocere per 3 minuti. Girate il pesce e fate cuocere per altri 3 minuti (naturalmente dipende dalle dalle dimensioni del pesce, io ne avevo 6 più piccoli). Trascorso il tempo, levate dal forno, prelevate il pesce e spellatelo.
Mondate i porcini, passateli con un foglio di carta assorbente leggermente inumidito e tritateli. Affettate lo scalogno e fatelo appassire in una casseruola con un po' di olio evo e 30 g di burro. Unite i funghi e fate insaporire. Condite con sale e pepe, aggiungete un cucchiaio di farina, e stemperate tutto con un cucchiaio di acqua calda. Aggiungete la panna, mescolate e fate addensare a fuoco medio per 15 minuti.
Stendete la pasta in una sfoglia piuttosto sottile di forma rettangolare. Sistemate il pesce al centro e copritelo con metà della salsa ai funghi (tenendo in caldo quella che avanza). Ripiegate la sfoglia, sigillatela, e rifilatela, seguendo il contorno del pesce; con i ritagli (se via avanzano, a me no!) disegnate i particolari del pesce (piccola "parolaccia" da parte mia!).
Foderate con carta forno una teglia. Ungetela con un po' d'olio e adagiaatevi il pesce. Mettete in forno caldo
a 200°C e fate cuocere per circa 25 minuti. Levae, portate in tavola e servite con la salsa di funghi.
...povero!

venerdì 7 gennaio 2011

Lasagne con burrata e carciofi + variante

Ok...andiamo con ordine, più o meno...Inizierò ad archiviare le ricette per il menù di S.Stefano, dato che a Natale eravamo a casa di mia madre. Salto gli antipasti e passo direttamente al primo, che ho preso in prestito da La Cucina di Valentina (grazie grazie!): il mio problema principale era quello di trovare un menù che accontentasse sia la compagna "pescatarian" (in parole povere vegeteriani che mangiano il pesce) di mio fratello, sia le bocche golosone di tutto il resto della ciurma, così le lasagne succulente, ma senza carne di Valentina sembravano al caso mio...poi andandole a "studiare" più attentamente mi sono accorta che tra gli ingredienti c'era il prosciutto cotto, così ho improvvisato una piccola teglia vegetariana, sostituendo il prosciutto cotto con dei funghi porcini secchi, che avevo in dispensa...e le bocche sono rimaste tute soddisfatte!!!!

Ingredienti
6 carciofi
200 g di prosciutto cotto
+ una manciata abbondante di porcini secchi già ammollati
1 burrata da 400 g
700 ml circa di besciamelle
parmigiano
1 scalogno piccolo
1/2 bicchiere di vino bianco
sale, pepe
noce moscata
12 sfoglie per lasagna

Preparazione
Lavare e pulire i carciofi,togliendo le foglie esterne dure e riducendoli a fettine sottili.
Scaldate in una padella un filo d'olio, rosolate uno scalogno tagliato sottilmente e versate i carciofi, salate, versate il vino bianco e fate evaporare. Coprite e far cuocere finchè i carciofi non sono morbidi.
In un'altra padella rosolare uno spicchio d'aglio, versare i funghi e lasciare insaporire a fuoco vivace, salare e pepare a piacere, poi portare a cottura con un po' d'acqua (va bene anche quella filtrata di ammollo dei funghi), finchè i porcini diventano teneri.
Tritate il prosciutto cotto a striscioline; unite in una ciotola 3/4 di besciamella, il prosciutto cotto e i carciofi, aggiungendo un pò di parmigiano, stessa cosa in un'altra terrina, mettendo al posto del prosciutto i porcini.Foderate una pirofila da forno con carta oleata; disponete sul fondo le sfoglie di pasta, versate il composto di besciamella, coprite con burrata tagliata a dadini, abbondante parmigiano e procedete a strati sino ad esaurimento degli ingredienti. Stesso procedimento per la teglia più piccola con la besciamella ai funghi e carciofi.

Bicchierini di pomodoro, burrata e salsa di basilico

Oooh...eccomi qua, di nuovo davanti al pc (che non ne può più poverino)....finalmente mi sono decisa a riordinare le ricette di queste feste rimaste da postare..le vado a ripescare cercando le foto che ho archiviato nella cartella "fotoricette"...e magari qualcuna mi sfuggirà pure!!! Comunque ho deciso d'iniziare con questo antipastino, adatto anche per un buffet, ma che invece ho sperimentato per una cena improvvisata a due nostri cari amici e devo dire che ho riscosso un discreto successo, tanto che poi l'ho riproposto come uno degli antipasti del pranzo di Natale...ehm...basta chiacchere, devo ottimizzare...sono le 9.00, la piccolina ora sta buonissimissima con un cartone animato, ma non la voglio abbandonare per l'intera mattina, quindi vi scrivo immediatamente la ricetta: pronti, attenti...viaaaa!

Ingredienti pr 12-14 bicchierini
200 g di burrata
300 g di pomodori ramati
100 g di basilico
20 g di pinoli
una dozzina di olive taggiasche snocciolate
qualche goccia di tabasco (io avevo la worchestersauce)
olio evo
sale e pepe

Preparazione
Lavare le foglie di basilico e asciugarle; frullarle con i pinoli, un pizzico di sale  e pepe, aggiungendo olio fino ad ottenere una salsa morbida.
Incidere la buccia dei pomodori, farli scottare per pochi secondi in acqua in ebollizione e raffreddarli subito in acqua ghiacciata; privarli della buccia e dei semi e frullarli aggiungendo un pizzico di sale, pepe, olio e il tabasco (o la worchestersauce). Dividere a pezzetti la burrata e frullarla.
Con una tasca da pasticciere distribuire uno strato di burrata, alto circa 1 cm, sul fondo dei bicchierini, proseguire con uno strato di pomodori frullati dello stesso spessore, completare con uno strato sottile di salsa di basilico e mettervi al centro un'oliva taggiasca.

Un consiglio: questo antipastino è molto semplice da fare, possono sembrare lunghe le preparazioni dei tre composti, specialmente se abbiamo altri piatti da cucinare, ma io per Natale ho fatto così, ho preparato i due "frullati", di pomodori e di basilico, la sera prima, così la mattina, mi sono limitata a frullare la burrata e a comporre i bicchierini...et voilà!

Con questi bicchierini tricolore partecipo al contest Le Verrines di Enza del blog Dolci Decorazioni e Tentazioni.

martedì 4 gennaio 2011

Buon anno...dopo i fohi....e swap!

Si. Dopo (i) fohi, qua a Firenze si dice così...quando uno arriva mooolto in ritardo...praticamente quando è già tutto finito...i "fohi" in questione sono i fuochi d'artificio per festeggiare il patrono di Firenze, S.Giovanni, il 24 giugno, un evento classico della tradizione fiorentina, tanto che è stato coniato anche un modo di dire "tte ttu se' arrivaho dopo 'i fohi", che ha acquisito anche un'accezione meno...temporale e più...intellettuale (per sottolineare qualcuno che non brilla per tempestività). Comunque, mai come in questo caso, modo di dire può essere più azzeccato, visto che i fuochi ci sono stati per davvero...circa 4 giorni fa, ma solo oggi riesco miracolosamente a mettermi tranquillamente al pc per dedicarmi un po' a me stessa e a tutti voi.
Se guardo la cartella dove archivio tutte le foto delle ricette che devo postare...mi piglia male...sia per la qualità scadente delle suddette, non so voi, ma durante le feste non ho avuto certo il tempo di fare le foto con la luce perfetta ed il cavalletto, quindi flash e via; sia per l'enorme quantità di arretrati...che piano piano posterò...cecherò comunque di non arrivare a Pasqua con qualche piatto natalizio...
Quindi....BUON ANNO! A tutti e a tutte! Spero che abbiate iniziato il 2011 col piede giusto, ma se così non è stato (qualche imprevisto capita sempre), vi auguro che quest'anno sia comunque migliore di quello passato, e perchè lo sia, penso che il miglior augurio ve lo possa fare con questa poesia di Madre Teresa di Calcutta:

Nuovo anno
Cosa posso dirvi per aiutarvi a vivere meglio in questo anno?
Sorridetevi
gli uni gli altri ;
sorridete a vostra moglie ,
a vostro marito ,
ai vostri figli ,
alle persone con le quali lavorate ,
a chi vi comanda ;
sorridetevi a vicenda ;
questo vi aiuterà a crescere nell'amore ,
perchè il sorriso è il frutto dell'amore ".

E infine dopo i fohi di capodanno....le stelline...Come primo post del 2011, quale miglior auspicio iniziare con un dono ricevuto? 
Partiamo dall'inizio: ho partecipato al contest Profumo di Natale del blog Naso da tartufo, abbinato anche ad uno SWAP, che, per chi non lo sapesse, è uno scambio amichevole fra blogger di regali, in questo caso di cose mangerecce partecipanti al contest in questione.
Io sono stata abbinata a una super mamma calabrese del blog La fame vien mangiando, Anna, a cui ho deciso di regalare la mia marmellata di pere cioccolatosa e lei mi ha ricambiato con dei biscotti: le deliziose stelline luminose, che allieteranno le mie colazioni e anche quelle della Polpettina! Grazie cara Anna!




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