martedì 30 novembre 2010

Invito a cena con tortini al parmigiano

Questa ricetta partecipa al contest benefico:

Sabato sera abbiamo ricevuto un invito improvviso per andare a vedere la partita Juve-Fiorentina (i babbi più che altro!), cena a stuzzichini e pizza...così quale miglior occasione per inaugurare una ricetta di Sigrid, dal suo bellissimo libro "Regali golosi"? Una ricetta semplice e veloce (ma va?), per non presentarsi a mani vuote... e vuoi mettere una cosa fatta con le nostre manine, invece che comprarla? Ah...adatta anche per i bimbi, con l'olio al posto del burro e tanto parmigiano!

Credo che li proporrò al pranzo di Natale come segnaposti mangerecci con un bigliettino infilzato con lo stuzzicadenti.

Ingredienti per 12 mini cake
180 g di farina
3 uova
1 dl di latte
1 dl di olio evo
100 g di parmigiano grattugiato
16 g di lievito per dolci non zuccherato (io avevo quello per torte salate)
1 limone
1 cucchiaino di timo,
sale e pepe

Preparazione
Sbattere leggermente le uova con il latte e l'olio, aggiungere la farina, il lievito, il parmigiano, il timo e la bucia grattugiata del limone, sale e pepe, e mescolare velocemente il tutto. Riempire ai tre quarti degli stampini monoporzione (o lo stampo da muffins), e infornare a 180°C per una ventina diminutio finchè i cake siano gonfie dorati.


Con questi mini cakes partecipo al fantasioso contest di Patrizia della Melagranata "Christmas finger food", sotto il banner da copiareincollare.

lunedì 29 novembre 2010

Fagottini di salmone al radicchio in crosta di sfoglia

Ecco un piatto dal nome pomposo, dalla preparazione semplice, ma un risultato non banale e raffinato, l'ideale come secondo di pesce per un menù delle feste. Naturalmente non sono io la creatrice, ma è una ricetta di Gianluca Nosari tratta dal mensile Alice Cucina....GRAZIE!
L'ho provata in previsione di rifarla al pranzo di Natale appositamente per la mia cognatina americana Morgan (se mi stai leggendo, fammi sapere se ti piace...do you like it?), che non mangia carne, in sostituzione del nostro bollito misto, il roastbeef di nonno Roberto e il tacchino ripieno.

Ingredienti per 6 persone
6 tranci di salmone da 150 g l'uno
2 rotoli di pasta sfoglia
500 g di radicchio
2 scalogni
1 uovo
olio extravergine di oliva
aneto (non trovandolo, io l'ho sostituito con erba cipollina)
sale e pepe

Per il contorno e la sua salsa
3-4 patate lesse tagliate a fette
200 g di burro
1 dl di vino bianco
2 cucchiai di aceto (non amandolo, ho usato quello di mele)
1 scalogno
sale e pepe bianco


Preparazione
Pulite i tranci di salmone per eliminare eventuali lische, spellateli e teneteli da parte. Mondate il radicchio. Lavatelo asciugatelo e tagliatelo a listarelle. Affetate finemente gli scalogni e appassiteli in una padella con 3-4 cucchiai di olio. Unite il radicchio, fatelo rosolare per qualche minuto. Spegnete e lasciate raffreddare.

Stendete un rotolo di pastasfoglia, ritagliatelo in tre rettangoli e disponete su ogni rettangolo un trancio di salmone. Condite con sale e pepe, un po' di erba cipollina (o aneto) e distribuiteci sopra uno strato di radicchio.

Richiudete ogni rettangolo di pasta a fagottino, decorate a piacere con i ritagli di sfoglia e spennellate con un po' di uovo leggermente sbattuto. Procedete allo stesso modo con gli altri tranci di salmone.

Disponete i fagottini in una teglia con la carta forno, mettete in forno preriscaldato a 200 °C per circa 25 minuti. Nel frattempo affettate sottilmente lo scalogno, raccoglietelo in una casseruola, unite il vino e l'aceto e fate cuocere finché il liquido sara evaporato. Quindi aggiungete man mano il burro freddo tagliato a tocchetti, mescolando con una frusta. Al termine condite con sale e pepe.

Distribuite i fagottini di salmone nei piatti singoli accompagnandoli con le patate a fette e condite con la salsa al burro.

Naturalmente con questa ricetta partecipo allo stuzzicante contest di Alessandro, Controcorrente...Il salmone!
Ecco sotto il bannerino da divulgare. partecipate! Si può gareggiare con una ricetta per categoria: antipasti, primi, secondi e...dolci!?

sabato 27 novembre 2010

Avanzi - Torta (rustica) radicchio rosso, zucca gialla e gorgonzola

Questa settimana ho lavorato sempre di pomeriggio e tornando dopo le 21, per non sovraccaricare la mia dolce metà con la preparazione della cena, oltre alla pappa della Polpettina, mi sono dovuta "inventare" dei piatti pronti o sempipronti dalla mattina per la sera...così qualche mattina fa è nata questa torta rustica (rustica, in quanto avendo fatto io la pasta, non è venuta...diciamo...proprio sottile).

Ingredienti
Per la pasta
500 g di farina
1 bicchiere d'olio
un pizzico di sale
1 bustina di lievito per torte salate Bartolini
acqua

Per il ripieno
1/4 di radicchio rosso tondo
100 g di zucca senza buccia
1 finocchio
70 g di gorgonzola
parmigiano a volontà
1 uovo
latte
2 philadelphia mini
sale, pepe, origano

Preparazione della pasta
In una terrina setacciare la farina con il lievito ed il sale. Aggiungere l'olio e lavorare l'impasto con graduale aggiunta dell'acqua necessaria. Con il matterello stendere la pasta a circa 1/2 cm di spessore e, con l'aiuto di una grande ciotola, ricavarne un cerchio del diametro poco più grande della tortiera. Foderare lo stampo con la carta forno e la pasta, bucherellando il fondo. Metterla a riposare in frigorifero.

Preparazione del ripieno
In una padella far appassire una cipolla tagliata finemente e rosolarci la zucca a pezzettoni, il radicchio a listarelle e il finocchio a fettine. Regolare di sale, pepe e origano.
Nel frattempo stemperare il philadelphia con un goccio di latte (in sostituzione della panna) e unirlo al gorgonzola amalgamando bene, aggiungerci un uovo sbattuto e il parmigiano.
Riempire lo stampo di sfoglia con le verdure e versarci sopra il composto di uovo e formaggio.
Infornare a 180° C per circa 25 minuti, oppure per chi ha un forno come me, al 3 sul ripiano più alto (lo so che nessuno ha un forno come il mio, era solo un pretesto per ringraziare Terry di Crumpets & co., che mi ha aperto un mondo...praticamente non bruciacchio più niente...)

Bocconcini di pollo ai semi di lino in salsa di soia

Al volo, dato che parliamo di pollo e visto che non ho tempo...strano, come mai? Uffa vorrei fare tante cose, prima fra tutte girovagare a curiosare fra le vostre strabilianti ricette, fare il mio "copia e incolla" e arricchire il mio archivio ricette sul pc..quindi senza dilungarmi ulteriormente vado con la ricetta superveloce!


Anche questa ricetta ha i requisiti per partecipare al contest "buonissimo" di Sunflowers Un contest per Bene!

Ingredienti per 2 persone
400 g di petto di pollo biologico (possibilmente)
semi di lino (non decorticati, si dice così?)
olio evo
salsa di soia

Preparazione
Tagliare a pezzetti le fettine di petto di pollo, passarle nei semi di lino, scaldare poco olio in una padella antiaderente e rosolarci la carne, aggiungere circa 125 ml di salsa di soia, abbassare la fiamma e portare a cottura, fino a quando si sarà formata una salsina coi semi di lino e la soia. Buon appetito!

Ah...dimenticavo! Questa ricetta fa parte della sezione Vagone Ristorante, in quanto gentilmente suggeritami (????) dalla mia dolce collega neomamma Cinzia direttamente dalla stazione di Ronta (nel Mugello)! Un abbraccio e un bacino al piccolo Giulio.

mercoledì 24 novembre 2010

Intervallo riflessivo.

La lanterna di biscotti....

...puro esperimento, ma il risultato non ne è valsa la fatica o come si dice qua..."l'ingrullimento", prima o poi ci riproverò, il tempo di riprendermi!
Qua troverete la ricetta di Acquolina da dove ho preso l'idea.
Lanterna contestualizzata

Non vi fate ingannare dalle foto...la lanterna è fotogenica, ma è dal vivo che fa un po' schifino!

Nocette di maiale alle mele

Come sempre in ritardo sui post...questa ricetta l'ho mangiata sabato sera!
Ma prima vorrei farvi partecipi dei miei..."divertissements" fotografici pre-ricetta...
Non sono filtri di photoshop!

 Ingredienti per 4 persone
600 g di filetto di maiale
8 fettine di speck (o pancetta se preferite)
2 mele rosse biologiche
1 spicchio d'aglio
1 rametto di mirto (non trovandolo l'ho sostituito col rosmarino)
1/2 bicchiere di vino bianco
burro
olio
sale, pepe

Preparazione
Tagliate il filetto in modo da ricavarne 8 nocette di 3 cm cica di spessore. Avvolgete ciascuna rondella di carne con una fettina di speck e fate rosolare in una padella antiaderente con del burro, il rametto di mirto/rosmarino e l'aglio.

Lavate le mele e, senza sbucciarle, tagliatele a fettine di 1/2 cm di spessore. fatele rosolare in un'altra padella con dell'olio.

Unite le mele alla carne, irrorate cl vino bianco, salate, pepate e fate cuocere per dieci minuti con il coperchio. Trasferite nei piatti il filetto sopra le fettine di mela e decorando con un rametto di rosmarino.

lunedì 22 novembre 2010

Sulla mia battaglia con la pastafrolla...

Ed ora mettiamoci ai fornelli...anzi nel forno!
Gli impasti in generale e la pastafrolla, in particolare, non sono il mio forte, anche se a mia discolpa devo dire che il mio forno a gas "ultramoderno", non mi aiuta di certo, con la sua manopola della temperatura che va simpaticamente da 1 a 10...infatti metto sempre un numero a caso, e sistematicamente mi si brucia il fondo della frolla. Per cuocere i biscotti, in teoria, a metà cottura li dovrei rigirare (s'è mai sentito?!), ma con le crostate la vedo dura...comunque eccovi di seguito, la mia prima semisconfitta!

La ricetta però ve la consiglio, anzi, se qualcuna di voi la riproduce, così vedo come deve essere fatta "a modino".

Crostatine di crema e pistacchi


Questa è quella più somigliante a una crostatina...

Ingredienti per 6/8 persone
200 g di pastafrolla (io ho seguito la ricetta di Giallozafferano)
4 mele
3 uova
2,5 dl di latte
100 g di zucchero
50 g di uvetta
50 g di pistacchi tritati
30 g di maizena
1/2 baccello di vaniglia
1 limone
liquore a piacere

Preparazione
Fate ammorbidire l'uvetta in acqua tiepida profumata con illiquora (io avevo il brandy) per almeno 30 minuti. Spremete del succo di limone e tenetelo da parte.
Versate il latte in una casseruola, unite il baccello di vaniglia, inciso per il senso della lunghezza, portate quasi a bollore, spegnete, coprite, lasciate raffreddare e filtrate attraverso un colino.

Montate le uova con lo zucchero e l'amido, utilizzando le fruste elettriche, fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Versate poi il latte e mescolate bene. Sbucciate le mele (io le ho comprate bio e le ho lasciate con la buccia), privatele dei semi e del torsolo, affettatele sottilmente e bagnatele subito con il succo di limone, per evitare che anneriscano. Stendete la pastafrolla e foderate gli stampini.

Punzecchiate il fondo con una forchetta, versate dentro la crema, sistemate sopra le mele, accavallandole, e l'uvetta, scolata e strizzata, e passate in forno caldo a 180°C per 30 minuti circa. Estrate le crostatine dal forno, lasciatele intiepidire, poi sfornatele (risatina isterica), decoratele con i pistacchi e sevite tiepide o fredde.
Applausi d'incoraggiamento!

...e quel che ne resta! 
Mi sono divertita a fotografare i biscotti...superstiti
Non sono al cacao...

...sono proprio bruciacchiati così!

Scusate il ritardo!

Uff...lunedì...due giorni interi che non pòsto niente e ora...non so proprio da dove cominciare!
Ma si...andiamo con ordine, venerdì scorso, con mia grande sorpresa e gioia ho ricevuto il mio primo premio da una blogger carinissima, che non a caso si chiama Serena, del Cucinino bianco:
Di seguito copio il regolamento:
"Ed ora vi faccio partecipi di questo premio (...)
Queste sono le indicazioni quando si riceve il premio:
1) Ringraziare coloro che ci hanno premiato.
2) Scrivere un post per il premio
3) Passarlo a 12 blog che riteniamo meritevoli
4) Inserire il collegamento di ciascuno dei blog che abbiamo scelto
5) Dirlo ai premiati" 
Ed ora provo a scegliere i 12 blog, ma come è ovvio premio anche tutte le blogger che passano da qua per commentare o anche solo per sbirciare...un abbraccio a tutte/i!!!
e poi tutte le altre/i, che leggo tutti i giorni per "carpire" ogni minimo utilissimo suggerimento in cucina...
Grazie a voi...sto diventando Vissani...eh eh eh!




giovedì 18 novembre 2010

Avanzi - Il cavolo nero, l'olio novo e...il tartufo!

Questa settimana ho comprato il cavolo nero, solo un mazzo, ma gigante (lungo circa un metro)! Ho avuto difficoltà a metterlo nel carrettino rosso della Coop (si lo ammetto vado a fare la spesa alla Coop!), per chi non lo conoscesse ho trovato questa foto, perchè mi sono dimenticata di fotografare il mio.

Questo ortaggio tipico della cucina toscana, non è molto conosciuto nelle altre regioni.
E' presente tutto l'anno, anche se il periodo migliore per il suo consumo, sono i mesi freddi poiché dopo le prime gelate le sue foglie spesse diventano più tenere, saporite e croccanti, ideali per zuppe e minestroni, infatti è l'ingrediente principale della mia amatissima (quanto noiosissima da fare) ribollita (al più presto posterò la mia ricetta, magari quando fa più freddino).

Oggi però niente zuppe, direttamente dall'interessante blog di Barbara Alta voracità, ho provato a rifare due ricette, anzi la prima più che una ricetta è un goloso suggerimento per come consumare in modo sfizioso questo ortaggio.

...e siccome hanno entrambe gli ingredienti "buoni" le faccio partecipare alla raccolta di Sunflowers Un contest per Bene.

La fettunta col cavolo e l'acciughina

Si tostano delle fette di pane, se si vuole con dell'aglio strusciato sopra, poi ci si mette un po di foglioline di cavolo lesso, un'acciughina (le alici Fiorfiore al peperoncino della Coop ci stanno benissimo!), il tutto condito con olio rigorosamente "novo".

Ma veniamo al dunque.
La seconda ricetta dall'originale "Pappardelle di cavolo nero, olio nuovo e bottarga".
Premetto che è stata la mia prima volta con la pasta fatta in casa, e per questo sono rimasta abbastanza soddisfatta, ma veniamo alla ricetta: ho fatto una piccola variazione, perché, non avendo la bottarga, l'ho sostituita "incoscientemente" con del tartufo regalatomi dalla mia cara amica Anna Maria (doppio nome staccato, perché ne vale due!). Per Barbara: l'accostamento non è stato disdicevole.
Nello stendere la pasta ho avuto qualche piccolissimo inconveniente, tipo...non trovare il mattarello, ma me la sono cavata egregiamente anche senza, anzi poi non ho usato neanche la macchina apposta per farla fine fine...le ho stese e tagliate tutte a mano le pappardelle, ma bando alle ciance!!!

Pappardelle di cavolo nero, olio nuovo e tartufo

Ingredienti
Per la pasta per 8 persone
150 gr di farina bianca
200 gr di farina di grano duro
3 uova
1 cucchiaio d'olio extra vergine
sale-pepe

Per il condimento
150 g di cavolo nero lessato e strizzato
aglio, olio, peperoncino

Riporto come sempre il virgolettato della Barbara:
"Pulire il cavolo sfogliandolo e togliendo il più possibile del gambo e delle sue nervature e lessarlo in acqua bollente; si scola  e se ne strizza con cura  una parte che servirà per l'impasto delle pappardelle, mentre il resto basterà tenerlo nel colapasta.
Si frulla il cavolo ormai freddo, con le uova e si aggiunge al resto degli ingredienti, lavorando una pasta abbastanza morbida che farete riposare in frigo, avvolta nella pellicola, per 30 minuti. Tiratela e tagliatela a pappardelle alte 3 cm, lessatela per pochi minuti in acqua e sale, scolatela e saltate in padella con il condimento: olio, aglio, peperoncino, un'acciughina e il cavolo avanzato tagliato a coltello.
Si serve con una "c" di olio e impreziosendo con fettine finissime..." di tartufo.
Ed ora ecco la documentazione fotografica.


 
Il risultato finale

mercoledì 17 novembre 2010

Un'idea... per l'orchidea!

Stamani non inizio la giornata con una ricetta...attenzione signori e signore...oggi vi elargirò un prezioso suggrimento di...floricoltura...strettamente tecnico..quindi userò termini moooolto botanici, non sarò capita da tutti, ma questo è il prezzo da pagare per la mia grande professionalità in materia di giardinggio!
Bene dopo questa intro da La vecchia fattoria di Sardella...senti come sono messa stamani..sarà che fuori è spuntato un pezzetto di cielo azzurro, che mi ha regalato quel pizzico di euforia in più (oltre alla mezza tazzona di caffè)..Andiamo avanti. Inizia lo spot.
Se anche tu come me, fino ad oggi appartieni alla categoria di persone che hanno avuto l'orchidea solo per un tempo limitato, quello di fioritura e poi, cascato il fiore...avoglia a potare i rami 1 o 2 cm sopra il nodo ...non rigermogliava proprio niente e del meraviglioso fiore ti sono rimasti solo 3 foglie e due stecchi tristi...fai come me: vai all'Ikea, compra l'orchidea che vuoi e poi (e qui arriva la genialata botanica), comprati anche il vaso IKEA STOCKHOLM . La sua conformazione interna è perfetta per accogliere queste delicate piante perche ha un fondo convesso, che permette ad eventuali residui d'acqua di scivolare ai bordi, dove io (seconda genialata), ho posto dei tovaglioli di stoffa, perennemente intrisi d'acqua (l'orchidea non vuole il ristagno, ma adora l'umidità).
 Naturalmente, il vaso va posto nel luogo più luminoso di casa, di solito il soggiorno, al riparo dalle correnti d'aria e l'orchidea va bagnata solo quando è asciutta completamente, mettendola a bagno nel lavello.
A tutto ciò sottoscrive anche la mia piccola Polpettina-Mimma Serena.
Buona giornata dalla Clau e dalla Sere!

lunedì 15 novembre 2010

Torta soffice di albumi e cioccolato di Rosanna

Ecco come promesso qualche giorno fa...la seconda puntata delle ricette..ferroviarie!
Colgo l'occasione di questo post, per annunciare l'apertura di una nuova sezione di Mamma in pentola, della serie...Mamma in treno: Vagone Ristorante, una raccolta di ricette nelle quali mi capita d'imbattermi nei miei viaggi in treno, nelle soste nelle stazioni, ricette "rubate" ai colleghi/e come questa, ricette casalinghe e alcune rigorosamentetipicamente toscane (lavoro solo nei confini regionali, "uscendo" solo nella vicina Emilia-Romagna!)
Foto originale di Rosanna

Ingredienti
175 gr zucchero semolato
100 gr zucchero a velo
80 gr farina
30 gr cacao magro
5 albumi
2 cucchiaini di lievito vanigliato

Preparazione
"...lasciate raffreddare nel freezer per qualche minuto fruste e ciotola per poi montare a neve ben ferma gli albumi con 50 gr di zucchero semolato. quando il composto sarà aumentato di volume, aggiungete tutto lo zucchero a velo, lo zucchero semolato rimasto e il cacao ben setacciato con la farina, per evitare la formazione di grumi. prendete una teglia di circa 22 cm di diametro, foderatela con carta oleata tagliata a misura e versate l'impasto livellando la superficie con la spatola. cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 32 min.
io ho dimenticato di mettere il lievito ma è venuto bene lo stesso."

Piccoli cestini di créme brulée

Con questi dolcetti partecipo al contest Sweets Moments del Gatto Ghiotto, come vedete dal mio elenco di ricette non faccio spesso pasticcini...anzi mai...finora, ma è proprio questo il bello dei contest e raccolte varie, che mi stimolano a pasticciare in piatti che mai mi sarei sognata di riprodurre.
Ecco quindi questa ricetta che ho trovato in un mio vecchio libro di ricette, ho modificato solo la dimensione: da tortina a mini-cestino...anzi in realtà ne ho prodotte in varie dimensioni...per provare stampini di ogni misura e sono arrivata alla conclusione che il mignon è la "taglia" più adatta, infatti noterete tra gli ingredienti che la percentuale di burro per la pasta è molto elevata, tanto che sembra di mangiare i classici biscotti danesi straburrosi nella famosa scatola di latta: in piccole quantità questo sapore si lega molto bene alla créme brulée al limone, mentre per porzioni più grandi ho riprovato a farle con una pasta brisèe zuccherata, dopo aver chiesto consiglio ad una "cheffa" vera e propria, infatti la ricetta base che ho seguito per la  brisèe è sua, la troverete qua.
Piccolo cestino alla créme brulée

Ingredienti
Per la pasta "straburrosa"
170 g di farina
25 g di zucchero
150 g di burro

Per il ripieno
4 tuorli
50 g di zucchero
4 dl di panna
1 baccello di vaniglia
zucchero di canna
il succo e la scorza grattugiata di 1 limone biologico

Preparazione
Preparate la pasta. Mettete 150 g di farina e lo zucchero in una terrine e amalgamatevi il burro, ammorbidito a temperatura ambiente e fatto a pezzetti, con le dita fino ad ottenere un impasto dalla consistenza granulosa.

Aggiungete 1 cucchiaio d'acqua all'impasto e lavoratelo con le mani fino a quando sarà diventato soffice; avvolgetelo nella pellicola trasparente e fate riposare in frigo per trenta minuti.

Stendete l'impasto con il matterello su un piano di lavoro infarinato fino a raggiungere lo spessore di 0,5 cm. Con il tagliapasta ricavatene tanti dischetti di circa 4 cm di diametro e foderate gli stampini di carta per pasticcini, questa operazione è noiosa e delicata, perchè la pasta molto burrosa tende a rompersi facilmente, ma se ci sono riuscita io...buona camicia a tutti! Poi, bucherellare la pasta con la forchetta e mettere in frigo per 20 minuti.

Successivamente, coprire gli stampini con l'alluminio e legumi secchi (o riso) e mettere in forno già caldo a 190° per circa 10 minuti. Togliere l'alluminio e i legumi e cuocere per altri 10 minuti.

Nel frattempo preparate il ripieno. Sbattete in una terrina con una frustai tuorli con lo zucchero. Portate a bollore in una casseruola con la vaniglia incisa e la scorza di limone, quindi versate la miscela sulle uova sbattute, mescolando sempre.

Mettete il composto in una casseruola, aggiungetevi il succo di limone e portate al punto di bollore, mescolando finchè si sarà addensato, senza fargli mai raggiungere il bollore.

Lasciate intiepidire il composto, quindi versatelo nei piccoli cestini e fate raffreddare.

Quando si saranno intiepiditi, spolverizateli con lo zucchero di canna e passateli sotto il grill a caramellare per qualche minuto.

Togliete i pasticcini dal forno e lasciate intiepidire, quindi metteteli in frigo per almeno 2 ore prima di portarli in tavola.

 
Ancora i Piccoli Cestini con il Passito

In versione "tortina" con la pasta brisée dolce


sabato 13 novembre 2010

Coniglio cacciato, coniglio affogato...nel mosto!

Eccomi qua, al mio primo MT Challenge di Menu Turisitico! Dopo aver sbirciato a bocca aperta le meravigliose idee-ricette "stimolate" dai precedenti Challenge, avevo deciso che mi dovevo buttare anche io al prossimo...a scatola chiusa! Così eccomi alle prese col coniglio, la prima volta! Caspiterina: dueprimevolte inunavoltasola!
Leggo e rileggo il regolamento: la ricetta è il Coniglio alla cacciatora, proposto da Ginestra l'ultima vincitrice.
Coniglio, marinatura, vino...ok ci sono. Mi lascia perplessa solo la ricerca della tradizione...sono sincera, in cucina non mi riesce quasi mai essere tradizionale, forse per la mia arte di arrangiarmi con quello che ho in frigo, per il tempo (prezioso) che spesso mi manca e soprattutto per la poca pazienza che ho nel fare le "cose": voglio vedere subito il risultato io!! Questa sfida quindi è proprio con me medesima: mi metto alla prova con la lentezza e la pazienza e vaii!
Attingo ai miei ricordi d'infanzia per cercare di rivedere il coniglio che mi faceva la nonna Enza, di sicuro era col pomodoro, poi chiedo chiarimenti a mia madre che mi conferma: era coniglio in umido, ricetta tradizionale aretina. Sfoglio libri e pagine web: decisamente il coniglio in Toscana, o si fa col pomodoro o fritto (a Firenze, la mia città). Il fritto lo escludo, mi butto sulla cacciatora al pomodoro, ma come già detto non mi riesce essere tradizionale al 100%, cosi m'invento una "cacciatora toscana col sostituto del pomodoro".

Ingredienti
1 coniglio fatto a pezzi (come quello di Ginestra)
 2 rametti  di ramerino (rosmarino)
6/7 foglie di salvia
due spicchi d'aglio
bacche di ginepro
vino rosso
1/2 litro di mosto (il sostituto pomodoro)
olive nere
olio e.v.o.
sale

Preparazione
Fare un battuto finissimo col ramerino, salvia e aglio, metterlo in una ciotolina con tre cucchiai d'olio e qualche bacca di ginepro e sbattere energicamente. Riporre in una casseruola il coniglio e cospargerlo con l'olio e le erbe, ricoprire col vino rosso e lasciarlo riposare per minimo 4 ore (io l'ho lasciato dal pomeriggio al mattino), girandolo almeno 4 volte.

Prendere una padella capiente, scaldare l'olio, sgocciolare i pezzi di coniglio dalla marinatura e arrosolarla a fuoco vivo. Quando i pezzi di coniglio hanno preso un bel colorito marroncino, aggiustare di sale, sfumare con il vino della marinatura non filtrato, poi iniziare a versare il mosto (è facilissimo da fare, guardate qui), fare evaporare il mosto per 5 minuti, aggiungere le olive nere, poi abbassare la fiamma, coprire e continuare a cuocere per circa 40 minuti, controllare ogni tanto, se si dovesse asciugare troppo aggiungere il mosto, alla fine si dovrà formare una specie di salsa ridotta. Servite il coniglio su un piatto da portata con la sua salsina.

venerdì 12 novembre 2010

Autumnia 2010 - Figline Valdarno

Oggi mi sento un APT, ma mi sto rendendo conto che viaggiare sui treni, da un certo punto di vista, può diventare anche istruttivo. Ecco un altra iniziativa interessante...veloce veloce, perchè inizia oggi pomeriggio!!!
Riporto sinteticamente la descrizione e vi rimando alla Home page ufficiale.
"Prende il via venerdì pomeriggio la dodicesima edizione di Autumnia, che per tre giorni impegnerà la città di Figline Valdarno in degustazioni, mostre, convegni ed iniziative per bambini sui temi dell’agricoltura, dell’ambiente e dell’alimentazione.
La manifestazione – realizzata interamente dal Comune di Figline Valdarno con il sostegno di numerosi partners istituzionali e commerciali – inizierà alle ore 15 con una iniziativa promossa da Associazione Sokka Gakkai, Corpo Forestale dello Stato e Comune in cui i bambini pianteranno un boschetto nell’area verde di via Garibaldi."  


Fra le varie iniziative della manifestazione ne segnalo subito una interessantissima e di vera e propria attualità:
Sabato 13 novembre al Teatro Garibaldi l'iniziativa promossa da Coop Legnaia e Aic
 

La Biennalina a Firenze!

Viaggiando/lavorando sui treni della Toscana, sono stata felice di essere venuta a conoscenza di un evento molto particolare che si svolgerà a breve nella mia città: La Biennalina, una manifestazione alla sua seconda edizione, rivolta a enti, associazioni, famiglie per avvicinarli alle soluzioni più innovative in materia di tutela e promozione dei diritti dei bambini. All'interno di questa cornice si aprirà il XIII Congresso AIFREF che si propone, appunto, di indagare questo universo guardando sia ai risultati di ricerche sui temi indicati negli assi del convegno, sia dando spazio alla illustrazione di esperienze significative realizzate nei servizi, con l'obiettivo di dare spazio sia ai ricercatori che agli stessi educatori che, in ambiti diversi, lavorano con i bambini e le loro famiglie.
Ecco la locandina e il link dove troverete informazioni più esaurienti.
Educazione familiare
e servizi per l'infanzia

Dire e Fare - Biennalina
Salone nazionale dell'infanzia
Fortezza da Basso

XIII Congresso Internazionale AIFREF
Firenze 17 - 19 Novembre 2010

giovedì 11 novembre 2010

Ciambellone supersoffice!

Non ci crederete, ma Mamma in pentola "produce" anche mentre lavora seriamente sui treni, infatti oggi potrò arricchire questo blog con due ricette semplici e golose regalatemi da Rosanna, una mia collega incontrata oggi sul treno per Faenza. Intanto ecco la prima, corredata anche da foto originale (quindi, quel che resta della torta).

Ingredienti
250 gr zucchero
250 gr farina setacciata
130 gr acqua
130 gr olio
3 uova
1 bustina di lievito
2 cucchiai di cacao
vanillina o altro aroma a piacere (io ho usato circa 40 gr di rhum)

Preparazione
"...montare le uova con lo zucchero fino a farle diventare spumose, aggiungere l'olio, l'acqua, il rhum, poi la farina ed infine il lievito.
imburrare uno stampo a ciambella, versarvi i 3/4 del composto. nel rimanente composto mettere il cacao amaro, mescolare bene e far cadere nello stampo sul composto bianco. Fare dei cerchi concentrici con un coltello per far venire l'effetto marmorizzato. Cuocere in forno caldo (180°C) per circa 40 minuti, farà fede la prova stuzzicadenti.
è essenziale usare l'acqua perchè con il latte non viene soffice. io l'ho fatto nello stampo rettangolare, viene soffice ma non molto alto."
 La seconda ricetta..al prossimo tren...prossima puntata!!!

Il primo regalo d'autunno!


Qualche mattina fa, mentre ero "affaccendata"...si fa per dire, nei lavori di casa, con il pensiero di sbrigarli velocemente, prima che la Sere tornasse dal giro mattutino con la nonna, e soprattutto prima che arrivasse l'ora di andare a lavoro...insomma, mentre ero incasinata nei pensieri e nelle azioni...sento dei movimenti strani nel pianerottolo di casa: brusii, strilletti, passettini...è tornata la Polpettina! Apro la porta e mi viene incontro una nanerottola irrigidita dal primo freddo e imbrigliata nei movimenti dal piumino rosa, con un sorriso enorme (la mia bellissima Polpettina assomiglia un po' alla rana dalla bocca larga...per colpa del babbo naturalmente!) ed in mano tre foglie colorate dall'autunno, grandi grandi: "Pe mamma!" - E me le porge! Che emozione! Il suo primo regalo, ma mentre io continuavo a crogiolarmi nel mio orgoglio di mamma: "Ma che belle foglie! Le hai raccolte te? Per la mamma? E questa è per il babbo?" - La piccolina aveva già cambiato obbiettivo...andava a giro per la casa a giocare a mordicchiare i "miei" regali...vabbè, è a quel punto che ho deciso di recuperare i miei regali con la fotocamera...Così contente tutte!
Buona giornata!
Almeno uno spicchio di sole qua a Firenze ha fatto capolino.

mercoledì 10 novembre 2010

Studio di meringa

No, non è una ricetta! Sono prove generali per fare le meringhe. In realtà mi erano avanzate due chiare per aver fatto prove di creme brulèe....(oggi casa mia sembra un laboratorio di pasticceria) e trovando qui una ricetta che prevedeva la cottura al microonde..c'ho provato, ma poi non avevo abbastanza zucchero...insomma un macello...però le meringhe immangiabili erano così simpatiche, che non ho resistito e le ho fotografate...
Ecco la prima:

  
Meringa che cerca di sfuggire al proprio destino.

...poi la seconda:
Piccola meringa in...involuzione!

E infine:
Foto di gruppo.
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