giovedì 28 ottobre 2010

Code di gamberi al forno

Scusate se le ultime ricette che pòsto non sono esattamente da nouvelle cousine (Eri sono promossa?), ma trovo sia giusto divulgarle ugualmente, dato che potrebbero far comodo, oltre che alle mamme indaffarate e senza tempo, anche a tutti quelli che arrivano a casa alle 20 e non possono sperperare lo stipendio con la pizza a domicilio tutte le sere. Premetto una cosa: sono riuscita a mangiarli anche io i gamberi cucinati così, e le persone che mi conoscono sanno che non sono molto appassionata di questi "esserini" rosati!!!



Ingredienti per 2 persone
400g di code di gamberi surgelate
olio
prezzemolo
peperoncino
aglio
pangrattato
sale grosso

Preparazione
Fate scongelare leggermente i gamberi per 10 minuti (sennò li tirate fuori dal frezeer la mattina prima di uscire), nel frattempo preparate il condimento: in una ciotola versate due dita d'olio e.v.o., il prezzemolo e l'aglio tritati e due peperoncini (oppure un cucchiaino di pesto di peperoncino, è buonissimo e si trova anche alla Coop), emulsionate bene con un cucchiaino e fate aromatizzare l'olio. Disponete i gamberi in una teglia rivestita di carta forno,conditeli con l'intingolo preparato e con un po' di sale grosso (non esagerate), con un cucchiaio rigirate bene i gamberi in modo da condirli ben bene, infine cospargete col pangrattato. Mettete in forno a 180°C per circa 15 minuti.
Con questa ricetta sprint, ma molto gustosa partecipo al contest di Cleare

Già è tempo di regali?

Non lo so se è già tempo di pensare ai regali di Natale...in effetti è un po' prestino, ma come tutti gli anni, due mesi prima del 25 dicembre iniziano a farsi notare prepotentemente i vari cioccolatini dorati, quelli al gusto di caffè oppure con il ..."fresco ripieno di ciliegia", non ho mai capito come si possa considerare fresco un cioccolatino riempito di liquore..bah...la forza della pubblicità! Comunque, tornando ai regali...dallo stress inevitabile da shopping natalizio obbligato, io piano piano mi sto disintossicando. In che modo? Prima di tutto limitando i destinatari dei "doni" e poi mettendo in pratica letteralmente il detto "è il pensiero che conta", e in effetti lo trovo anche più in linea col vero spirito natalizio, che non ha niente a che vedere con il consumismo sfrenato dei giorni che precedono il Santo Natale. Infatti l'anno passato io e mio marito ce la siamo cavata egregiamente con tutti i parenti donando loro un album di fotografie dei primi tre mesi della piccola Serena. L'album però non era un semplice porta foto, ma proprio un libro con le foto impaginate da me, creando la grafica che preferivo; tutto questo grazie ad un sito molto ben fatto e professionale: www.photocity.it. Noi non abbiamo fatto altro che scaricare il programma in dotazione, inserire le foto, scegliendo la grafica e poi inviare tutto tramite internet, dopo circa una settimana ecco che ci arrivano a casa ben 9 album...e vaiii! Nove regali sistemati! Oggi poi ho visto che ci sono delle simpatiche novità specialmente per chi ha bambini, infatti quest'anno è possibile personalizzare vari prodotti (calendari, album, agende), con tanti personaggi Disney! Quindi mi sa che almeno metà regali li ho già sistemati...l'unica "noia", sarà quella di selezionare un "mucchietto", dalla "montagna" di foto che abbiamo fatto in 15 mesi alla nostra Polpettina...vabbè almeno non ci geleremo a passeggio per le vie del centro!

Misto di cereali e lenticchie con fagiolini e mais dolce

Tempo fa al supermercato avevo comprato due prodotti della Colfiorito, le RapideBontà: sono semplicemente dei cereali che si cuociono in soli 10 minuti, quindi deduco che saranno un po' precotti, ma ci sono dei giorni che devo improvvisare, senza aver tempo a disposizione. Oggi era uno di quei giorni e allora ho deciso di provare questo Misto di cereali e lenticchie e devo dire che è risultato molto appetitoso. Lo consiglio a tutti quelli che, come me, non sempre hanno tempo, ma non vogliono rinunciare ad un'alimentazione sana e variegata.
Ecco la mia ricetta "improvvisata", che è piaciuta tantissimo anche alla Polpettina.

Ingredienti per 3 persone:
Una confezione di Misto di cereali e lenticchie Colfiorito Rapide Bontà
una cipolla rossa di Certaldo
un po' di fagiolini lessati
del mais dolce
parmigiano grattugiato

Preparazione
Lessare i cereali misti in poca acqua bollente salata per 10 minuti, nel frattempo far appassire con poco olio la cipolla a fettine sottili in una padella; unire i fagiolini spezzettati e il mais per farli insaporire. Quando il misto di cereali e lenticchie è pronto, unirlo alle verdure, con un mestolo, in modo che rimanga un po' dell'acqua di cottura. A questo punto finire di cuocere, lasciandolo asciugare un po' e saltandolo nella padella. Spegnere il fuoco e mantecare con un cucchiaio di parmigiano. A piacere decorare con delle fettine sottili di cipolla di Certaldo.

lunedì 25 ottobre 2010

Tortino soffiato di formaggio con cuore di mela

Un altro esperimento! Subito un consiglio: per la presentazione non fate come me, è un soufflè, qindi non va sformato, va lasciato nella formina, ma io avevo solo le antiestetiche coppette di alluminio, mentre andrebbero meglio stampini di vetro o di ceramica, al più presto dovrò andare a rifornirmi di tutti gli accessori necessari, qualcuno sa consigliarmi qualche marca particolare, oltre alla "mia" affezionatissima Ikea? Per il gusto però vi assicuro che è molto buono, l'ha confermato anche la mia metà, a cui non piacciono spesso le "cose strane".



Ingredienti per 6 persone
120 g di farina
100 gdi burro
2,5 dl di latte
5 uova
250 g di pecorino
3 mele renette
sale

Preparazione
Grattugiate 50 g di pecorino e il restante riducetelo a dadini. In una casseruola scaldate il latte con 80 g di burro e un pizzico di sale; togliete dal fuoco e aggiungete tutta la farina inuna volta sola, mescolando. Rimettete sul fuoco e proseguite la cottura per 1-2 minuti, continuando a mescolare, se necessario aggiungete ancora latte. Togliete dal fuoco, lasciate intiepidire e incorporate 4 uova, uno alla volta, amalgamando bene dopo ogni aggiunta. Unite infine metà del pecorino talgiato a dadini.
Imburrate gli stampini, distribuitevi uno strato di composto, sistemate le fettine di mela e ricoprite con l'impasto rimasto, spennelate la superficie con l'uovo rimasto sbattuto con un pizzico di sale e cospargete con il formaggio grattugiato e il rimanente a dadini. Cuocete nel forno già caldo a 180° C per circa 30 minuti.

Frutta e verdura: ad ognuno la sua stagione!

Diventare mamma, mi ha cambiato completamente la prospettiva, anche nelle piccole cose, per esempio: fare la spesa.
Sono sincera, ho sempre cercato di fare attenzione a ciò che compravo, leggevo le etichette, confrontavo gli ingredienti di prodotti dello stesso genere, ma soprattutto mi soffermavo sui costi. Anche ora naturalmente, per necessità, devo dare un occhio al prezzo, ma non senza valutarne il rapporto con la qualità; ed è proprio tenendo conto di quest’ultimo fattore, che sono stata felice di constatare che per la frutta e la verdura, spesso, ad una buona qualità, non corrisponde il prezzo più alto. Eccoci al punto: andando a fare la spesa quasi sempre al supermercato (il tempo è quello che è!), siamo abituati a trovare tutti prodotti ortofrutticoli per tutto l’anno, perdendo così la capacità di riconoscere la vera stagione di un determinato prodotto, comprando, magari, alimenti più costosi, ma che hanno nutrienti più scarsi, perché non raccolti al giusto grado di maturazione. Oltretutto comprare le verdure secondo i periodi di raccolta ha anche un peso ecologico (pensiamo al consumo di carburante causato dalle importazioni d’oltreoceano).
Per tutti questi motivi ho trovato giusto e comodo ricercare e “ricostruire” due tabelle, che indicassero la stagionalità dei prodotti della natura, per iniziare a trasmettere alla mia Polpettina il lento passare delle stagioni, insegnandole, già da ora, ad aspettare, con gioia e desiderio di novità, la primavera per le fragole succose, l’autunno per la dolcezza delle castagne e dell’uva…imparando così ad accogliere i cibi in tavola con occhi diversi.

domenica 24 ottobre 2010

La scoperta dell'acqua...di rubinetto!

Oggi vorrei parlarvi di un piccola abitudine ecologica che la mia famiglia ha ormai da più di un anno: a casa nostra beviamo l’acqua del rubinetto. Un piccolo gesto per noi, che ci guadagniamo soprattutto in comodità (non dobbiamo più trasportare litri e litri di acqua dal supermercato a casa), ma anche economico, se si considera che un litro di acqua in bottiglia costa circa quanto 1000 litri di acqua del rubinetto. Bene! Questo “piccolo gesto” negli ultimi tempi ha acquisito ancora più valore, basta dare un’occhiata al web, per notare come l’argomento “acque minerali o acqua del rubinetto?” abbia suscitato un enorme interesse! Ma anche alla televisione e alla carta stampata. Sembra che i media e le associazioni finalmente vogliano smuovere l’opinione pubblica, cioè noi, semplici, ma “potenti” consumatori, fin’ora addormentati, intorpiditi, martellati dalle continue pubblicità delle “acque miracolose”: le leggere, le digestive, le depurative, caratteristiche comuni a tutta l’acqua, con poche eccezioni (ad esempio quelle per i neonati), pubblicità che hanno creato un bisogno indotto negli italiani. “Noi italiani siamo i più grandi consumatori di acqua in bottiglia – si legge sul sito di Altraeconomia -. Mezzo litro a testa, ogni giorno. È un bisogno indotto dalla pubblicità: le aziende investono 379 milioni di euro in spot tv, giornali e radio. Lanciamo una proposta: regolamentiamo la pubblicità dell’acqua in bottiglia. Fa concorrenza a quella distribuita dagli acquedotti, che è buona, controllata, comoda (arriva in casa) e poco costosa“.
Per maggiori informazioni sono partite due grandi campagne a favore di questo bene prezioso e di tutti: Acqua di casa miadella Coop e "Bevi l'acqua di casa" di Altroconsumo.
Muoviamoci, facciamo qualcosa per noi, ma soprattutto per garantire un futuro migliore ai nostri figli. Sapete cosa comporta il trasporto d’acqua per centinaia di chilometri? Inquinamento inutile. Senza contare che poi viene lasciata per ore in piazzali sotto al sole, sballottata su camion per arrivare sugli scaffali dei supermercati (in chissà quanto tempo), perdendo così in gran parte le qualità “miracolose” tanto declamate dalla pubblicità!!! Anzi non solo perde la qualità organolettica, ma, secondo “un recente studio di Martin Wagner e Jorg Oehlmann della Goethe University di Francoforte – pubblicato sulla rivista Environmental Science and Pollution Research – svela che la maggior parte dell’acqua contenuta nelle bottiglie di plastica è contaminata da ormoni estrogeni, esponendo chi la beve a una fonte importante di xeno-ormoni (ovvero ormoni che non appartengono in natura al nostro corpo).”

In conclusione
L’acqua di rubinetto è sana e non comporta rischi per la salute: è molto più controllata e sicura di quella che viene imbottigliata. In più, ci arriva direttamente in casa, senza dover salire piani di scale con bottiglie pesanti e ingombranti e, soprattutto, senza produrre tonnellate e tonnellate di rifiuti da smaltire.
Non sempre però l’acqua del rubinetto è anche estremamente buona, per esempio è il caso di Firenze, la città in cui vivo. Nonostante il Comune abbia sostituito in parte il cloro con altre sostanze meno saporite, il gusto non è dei migliori e poi può essere più o meno calcarea. In questi casi possiamo ricorrere a “depuratori” da posizionare sopra o sotto il lavello, oppure, come noi, comprare le apposite caraffe con filtri a carbone, cambiandoli circa una volta al mese, o ancora più semplicemente facendo evaporare il cloro e altre sostanze, lasciando “decantare” l’acqua in un una caraffa per qualche minuto prima di berla. Se si mette in frigo, perde qualsiasi retrogusto.
Comoda, pratica, veloce, ecosostenibile… è l’acqua del rubinetto.

sabato 23 ottobre 2010

Crocchette di pollo

Il piatto per il contest avicolo
Oh! Finalmente sono riuscita a cucinare questa ricetta a base di pollo! Purtroppo non ho potuto approfittare dei buonissimi polli ruspanti di mio suocero , in questo periodo mi fornisce "solo" le uova, ma noi aspettiamo fiduciosi; quindi ho dovuto ripiegare sul petto di pollo biologico Viviverde Coop (17,20 euro al chilo), allevato in Italia e macellato in Località Cerrete Collicelli (MC). Questa non è "la" ricetta di famiglia è la prima vola che la faccio (in realtà ancora non ho una "ricetta di famiglia), ma mi sembrava adatta, appetitosa nella sua semplicità, specialmente per la mia Polpettina di 15 mesi...crocchetta e polpetta stanno bene insieme! Con questo piatto ho deciso di partecipare all'educativo contest di Precisina "Conosco i miei polli", che scade il 7 novembre..partecipate! Qui il regolamento.


Ingredienti per 4 persone
400 g di petto di pollo lessato o cotto al vapore
80 g di farina biologica Viverde Coop
3 dl di latte
30 g di burro
noce moscata
2 uova e 2 tuorli del pollaio di mio suocero
parmigiano
1 limone biologico
1 ciuffo di prezzemolo
pangrattato
olio per friggere
sale e pepe

Preparazione
Fate fondere il burro in una casseruolina, unite 30 g di farina, mescolate bene e, fuori dal fuoco, versate a filo il latte caldo. Rimettete il recipiente sul fuoco e, sempre mescolando, fate addensare la besciamella. Aromatizzatela con sale, pepe e un pizzico di noce moscata.
Lavate e tritate il prezzemolo; passate al mixer il pollo. Incorporate alla besciamella i tuorli, uno alla volta, il parmigiano, il trito di prezzemolo, il pollo e amalgamate gli ingredienti. Fate raffreddare in frigo, poi con due cucchiai formate le crocchette, (questa che segue è stata, almeno per me, la parte più noiosa e difficile), passatele prima nella farina, poi nelle uova sbattute con un pizzico di sale, e infine nel pangrattato. Friggetele in una padella poche per volta. Servitele calde.

giovedì 21 ottobre 2010

Un suggerimento al volo!

Non è una vera e propria ricetta, ma è una soluzione improvvisata nata dalla necessità e la voglia di non fare sprechi di cibo, di "riciclarli", rendendoli però appetitosi per noi, ma sopratturo per i nostri bimbi!

Pasta con "crema" di frittata
Ingredienti
frittata avanzata super formaggiosa (parmigiano, cubetti di provola e pezzetti di alici sott'olio)
un cucchiaio di ricotta
pasta di qualsiasi formato

Preparazione
Mettere a cuocere la pasta. Nel frattempo in una ciotola lavorare bene la frittata con la forchetta insieme alla ricotta ed un cucchiaio di acqua di cottura della pasta, fino a farla diventare cremosa; quando la pasta è cotta, scolarla con la schiumarola, lasciando la pentola sul fuoco, e metterla nella terrina insieme alla crema di frittata. Amalgamare bene il tutto, mettendo la ciotola sulla pentola della pasta per qualche secondo e servire subito. La mia bambia s'è leccata anche il piatto...incredibile!!!

Una parete tutta colorata!

Quando aspettavo Serena alias Polpettina, mi sono messa a pensare alla sua cameretta...Sognavo, sbirciavo sui siti di mobili per bambini, ma principalmente mi spremevo le meningi per cercare un'idea originale per dipingere le pareti. Sì, perchè alla fine ci sono 1000 soluzioni per "costruire" una cameretta da sogno, ma spesso sono molto costose; naturalmente non si transige sulla qualità dei mobili, che deve essere ottima, con materiali atossici, che rispettano la salute dei bambini e l’ambiente, come i pannelli a bassa emissione di formaldeide (meno di 1/3 dal limite di legge) laccati con vernici atossiche, esenti da piombo e altre componenti dannose per la salute; ma se si vuole una camera originale e superaccessoriata...beh...i costi salgono alle stelle! Così ho iniziato a ragionare diversamente: ho provato a cambiare punto di vista ed ho iniziato a vedere la cameretta con gli occhi di una bimba ed ho visto tutto più chiaro e semplice, linee pulite, pochi colori, ma vivaci e forme "elementari". Mi sono messa a disegnare i primi "schizzi", con una matita su un foglio bianco, poi li ho riportati digitali per modificarli al computer, ed è venuto fuori un disegno semplice, ma d'effetto, composto da pochi elementi stilizzati: i pesciolini, le farfalle, i fili d'erba, il cielo, due colline e un ruscello, tutto in tre colori, il giallo, il verde e l'azzurro; poi come tocco finale ho attaccato dei fiori stikers di Ikea. La cosa bella è che non si deve essere Picasso per avere un effetto soddisfacente...basta un po' di fantasia!
Ecco il risultato
Cameretta di Serena
Prossimamente metterò a disposizione dei nuovi disegni da cui potrete partire per creare le pareti per i vostri bimbi, ma se qualcuno ha già qualche richiesta, mi può scrivere direttamente!

Bocconcini di pollo allo zafferano

Questa ricetta l'ho realizzata pensando alla mia bimba, cercandodi utilizzare il più possibile prodotti biologici, facilmente reperibili anche al supermercato. Ringrazio il blog La via delle spezie per questa idea.

Ingredienti per 4 persone:
400 g di petto di pollo biologico Coop
latte biologico Coop
burro
farina biologica Coop
sale
pepe
brandy
zafferano

Procedimento
Ridurre il petto di pollo a tocchetti, lavarlo asciugarlo e passarlo nella farina. Fondere una noce di burro in una padella e rosolare il pollo finchè non risulta ben dorato. Un consiglio: se la padella non è tanto capiente vi consiglio di arrosolarli in due volte per poi riunirli alla fine nel tegame, sennò si rischia di lessare la carne. Quindi sfumare con due dita di brandy, lasciare evaporare bene,salare e pepare, coprire il tutto con il latte e abbassare la fiamma, mescolare di tanto in tanto. Il fondo di cottura si deve asciugare fino a raggiungere la consistenza di crema, a fine cottura aggiungere una bustina di zafferano stemperato in poco latte.

mercoledì 20 ottobre 2010

Avanzi - Polpettone con verdure e mozzarella

Questa che vi propongo è la classica ricetta del polpettone, arricchita però con le verdure, segretamente mimetizzate dalla "ciccia" e dalla mozzarella per buona pace dei nostri bimbi, solitamente avversi a qualsiasi tipo di vegetale. Quindi, forza mamme! Non vi scoraggiate!

Ingredienti per 4 persone:
300 g di macinato di manzo biologico
200 g di pane raffermo
1/2 bicchiere di latte
2 uova biologiche
50 g di parmigiano
verdure miste cotte al vapore
150 g di treccia a dadini fatta asciugare precedentemente
sale
pepe
noce moscata

Preparazione
Fate ammorbidire il pane raffermo nell'acqua o in poco latte freddo, strizzatelo bene e impastatelo a lungo insieme con la carne macinata, il parmigiano, un uovo intero più un rosso, il sale e il pepe. Quando l'impasto è perfettamente omogeneo allargatelo su un rettangolo di carta forno e disponetevi al centro, nel senso della lunghezza, le listarelle di treccia e la verdura a tocchetti. Richiudete bene il polpettone su se stesso, aiutandovi con la carta forno in modo che il ripieno non fuoriesca in nessun modoe passate velocemente il polpettone nella farina. Montate a neve la chiara e con una forchetta cospargetela tutto attorno al polpettone: servirà a formare una crosticina in modo che il sugo e il sapore rimangano all'interno.
Mettete il polpettone così preparato in una teglia da forno con olio e fate cuocere in forno preriscaldato a 180°per circa 20 minuti , fino a cottura completa. Servitelo caldo, con la mozzarella filante, ma sarà buono anche freddo.

Mettete il polpettone così preparato in una teglia da forno con olio e fate cuocere in forno preriscaldato a 180°per circa 20 minuti , fino a cottura completa. Servitelo caldo, con la mozzarella filante al momento del taglio, ma sarà buono anche freddo.

martedì 19 ottobre 2010

Avanzi di uva nera e mosto: esperimento n°3

Eccomi ancora! Questo è l'ultimo "pasticcio" con l'uva avanzata...il mosto è finito col risotto! In realta sono due varianti, "create" da me come il dottor Frankenstein ha fatto con il suo "mostro", prendendo parti di varie ricette e riunirle in un unica....creatura: SI! PUO'! FARE!
Crema cotta con uva nera in crosta
Ingredienti per 8 persone
Per la pasta brisée: 300 g di farina, 150 g di burro, 70 g di zucchero, sale
Per la crema: 1/2 l di latte,50 gr di farina (o maizena), 6 tuorli, 1 baccello di vaniglia, 150 g di zucchero
Inoltre: acini d'uva lavata e schiccata

Procedimento
Preparate la pasta. Impastate la farina con il burro morbido, lo zucchero, un pizzico di sale e 0,75 dl di acqua. Avvolgetela nella pellicola trasparente e fatela riposare in frigorifero per un'ora.
Preparate una normale crema pasticcera. Sobbollire il latte (tranne mezzo bicchiere) in una capiente casseruola con la vaniglia (incisa dorsalmente). In una terrina lavorate i tuorli con lo zucchero, poi incorporate piano piano la farina setacciata, alternandola col latte freddo. Togliete la stecca di vaniglia, che avte lasciato in infusione nel latte e aggiungete nella casseruola, poco alla volta e mescolando co una frusta, il composto di uova farina e zucchero. A questo punto portate ad ebollizione il tutto e, mescolando sempre, lasciate sobbollire a fuoco dolce per alcuni minuti, finchè il composto raggiunge la densità desiderata (per questa preparazione è bene lasciarla un po' più liquida per farla addensare nel forno).
Rivestite uno stampo con la pasta facendola debordare. Versate la crema e aggiungete i chicchi d'uva, ribaltate verso l'interno la parte eccedente della pasta e cuocete nel forno già caldo a 200 °C per 40 minuti.

Crema cotta (variante semplice)
Semplicemente versiamo la crema e l'uva direttamente nello stampo, leggermente imburrato e facciamo cuocere in forno con le stesse modalità. Fatto!

lunedì 18 ottobre 2010

Il mio contributo per il Nastro Rosa

(Avanzi di uva nera e mosto: esperimento n°2)
Aderisco anche io alla Rivoluzione in rosa proposta da mammafelice
Diffondete la notizia e partecipate! Il regolamento lo trovate qui.
Io personalmente parteciperò con una ricetta ed una foto rosa...

Risotto al mosto
Ingredienti per 4 persone:
320 gr. di riso
brodo vegetale
1 piccola cipolla
burro
1/2 l. mosto
zucchero
parmigiano

Procedimento
Far soffriggere dolcemente la cipolla tritata nel burro in un tegame a bordi alti, quando è imbiondita versare il riso, farlo tostare, finchè non diventa traslucido, poi versare mezzo bicchiere di mosto e far evaporare. Continuare la cottura con il brodo, facendolo assorbire un mestolo per volta.
Nel frattempo, preparare la riduzione del mosto: versare il mosto rimasto in un padellino, aggiungere 3 cucchiaini di zucchero e  portare ad ebollizione sempre mescolando, finchè non si addensa, aggiustare di zucchero se necessario.
Infine portare a cottura il risotto, spegnere la fiamma e mantecare con il parmigiano, coprire e far riposare 2 minuti. Servire sul piatto da portata accompagnando con la salsa di mosto.

domenica 17 ottobre 2010

Avanzi di uva nera e mosto: esperimento n°1

Anche queste focaccine partecipano al contest:

Dopo la soddisfazione di aver cucinato il delizioso "maiale cotto nel mosto", mi sono trovata in frigo l'ultimo goccio di mosto e una manciata di uva nera, così mi sono trovata a pensare, a studiare e ricercare qualche idea per cucinarli al meglio. Questa che segue è il primo risultato di una variazione personale di una ricetta trovata in rete.

Focaccine dolci al ramerino e uva nera
Ingredienti per 8 focaccine
250 g di farina
1,2 dl di latte
mezza bustina di lievito per torte salate
uva nera piccola (quella da “schiacciata”, almeno qui in Toscana si chiama così)
olio extravergine di oliva
40 g di zucchero
2 rametti di ramerino
sale

Procedimento

Versate la farina in una ciotola, unite il lievito, lo zucchero, il ramerino tritato fine, un cucchiaio d'olio. Versate il latte tiepido e lavorate per qualche minuto. Unite mezzo cucchiaino di sale e impastate per 5 minuti. Coprite con pellicola e fate lievitare in luogo tiepido per un'ora. Lavorate ancora l'impasto 5 minuti e dividete la pasta in 8 panetti da 50 g circa.
Dividete ogni panetto in 3 parti. In uno stampo da budino alternate una parte di pasta, 3 acini, un altro pezzo di pasta, 2 acini e infine l'ultimo pezzo di pasta. Fate lievitare per 30 minuti, completate con un acino e infornate a 200° per 25 minuti.

Se non avete gli stampini, si possono fare anche senza, alternando gli strati allo steso modo, dandogli la forma di focaccina, e sigillando bene i bordi, anzi secondo me vengono meglio!!

venerdì 15 ottobre 2010

Avanzi - Pasticcio il riso con quello che trovo in frigo

Dedico questa ricetta a tutti quelli che non hanno tanto tempo, ma soprattutto alle mamme come me che non sono sempre superorganizzate, ma che, in qualche modo, devono sfamare i loro pargoletti. Oggi era uno di quei giorni che non avevo programmato niente di particolare per la mia Polpettina, ma in frigo avevo della mozzarella avanzata di ieri e un pezzo di provolone piccantino, ho premuto INVIO mentalmente e il mio "cervelletto di ricerca" (queste mamme tecnologiche!) ha tirato fuori questo Pasticcio di riso, variazione sul tema del mitico Timballo di riso di nonna Lucia (che posterò prima o poi).

Pasticcio di riso
Ingredienti per 4 persone:
300 gr. di riso,1 cipolla, 1 chiodo di garofano, mozzarella, provola (o qualsiasi altro formaggio), parmigiano come se piovesse, sale, salsa di pomodoro, burro, pangrattato

Procedimento
Cuocere il riso a vapore, versando il riso in un tegame insieme ad un cipolla infilzata con un chiodo di garofano, coprire con un dito di acqua fredda, portare a bollore, salare poco, abbassare la fiamma, e mettere il coperchio. Aspettare che il liquido evapori, assaggiare e, se la cottura è al dente, togliere il tegame dal fuoco.
Nel frattempo grattare i vari formaggi e ridurre a cubetti la mozzarella. Unire tutti gli ingredienti in una ciotola capiente, aggiungere il burro a piacere, amalgamare bene il composto. Imburrare uno stampo e spolverizzarlo con un po' di pangrattato, versarvi il composto, cospargere la superficie con altro pangrattato e qualche fiocchetto di burro. Infornate a 180° per il tempo necessario a far gratinare il pasticcio e servite con a parte la salsa di pomodoro calda.

E finalmente s'è ubriacato anche il maiale!

Ieri ho finalmente cucinato questa ricetta buonissima ed originale degustata al ristorante poco tempo fa. Ho dovuto aspettare una settimana per "costruirmi" l'ingrediente principale, il mosto, ma ne è valsa veramente la pena. Ho colto l'occasione per invitare anche i miei genitori a cena, per avere due cavie in più al mio caro maritino, e devo dire che hanno gradito tantissimo. Ma bando alle ciance, vi posto la ricetta.

Il maiale ubriaco nel mosto
Ricetta di Barbara Zattoni del Ristorante Pane e Vino
Cito la ricetta originale, perchè è spiegata egregiamente:

"Dosi x 8 persone:
1kg di scamerita (in un solo pezzo)
1/2 litro di mosto
1 grappolo di uva nera
salvia-rosmarino-aglio
olio extravergine-sale-pepe
maizena (amido di mais)

La scamerita appare grassa e piena di nervature ma è questo che la rende morbida; togliete solo l'eccesso esterno, tagliatela a fette alte 4 centimetri, ogni fetta ancora in tre per lungo e poi a bocconcini. Preparate un trito di salvia rosmarino e aglio, un grappolo di uva nera (meglio non da tavola) schiccata e lavata.
In una padella capiente mettete l'olio e a caldo aggiungete i bocconcini facendoli rosolare con cura a fuoco alto; se la padella risulta piccola per la quantità di carne otterrete solo carne lessa, merita farla in 2 o più volte e trasferirla via via nel tegame dove finiremo la cottura.
Una volta che tutta la carne è di un bel marrone brunito, mettete il tegame sul fuoco sempre vivace unendo il trito, sale e pepe macinato fresco, mescolate bene e cominciate a versare il mosto, facendolo evaporare per 10 minuti. Abbassate il fuoco e coprite facendo cuocere per circa 40 minuti, controllando ogni tanto ( se la carne dovesse asciugarsi troppo, aggiungete mosto).
Assaggiate un bocconcino per controllarne cottura e morbidezza. E' pronta? se la risposta è si, tirate su la carne con una schiumarola  (tenetela a parte in un recipiente),  e legate la salsa usando la maizena sciolta in poca acqua fredda per darle una consistenza più cremosa, ora unite il maiale e i chicchi di uva.
Noi lo proponiamo servito con pane caldo alle noci, tagliato a fette e delle bietoline lavate e saltate in padella con olio e aglio."

Per farsi il mosto in casa:
basta schiacciare circa cinque chili di uva rossa deraspata in un catino e lasciarla stare (fermentare) per circa una settimana in un luogo fresco coperta da un panno.

mercoledì 13 ottobre 2010

Le crespelle più preziose sul piatto del contest

Aggiornamento del 26 febbraio 2011
Con questa ricetta, anzi proprio con tutto il post, vorrei partecipare al contest di Elena Edo ergo sum. Sono giorni che penso e ripenso ad un piatto che mi possa rappresentare a pieno...avevo l'imbarazzo della scelta...ahimè sono golosa di tutto, dal dolce al salato...ma tutte le ricette che mi venivano in mente, non mi soddisfacevano pienamente...non dovevo cercare qualcosa per stupire, ma qualcosa che parlasse di me....semplicemente..in tutti i sensi...Così ho deciso di "riprendermi" queste Crespelle alla Fiorentina, in assoluto il mio piatto preferito (a pari merito con i cannelloni), e oltretutto in un contesto perfetto, quello di un...incontro perfetto, che rafforza ancora di più il significato di....edo ergo sum, anche se per l'occasione, sarebbe stato meglio dire ...no edo, ergo sum....se avrete la pazienza di leggervi il racconto...



Contest, cos'era costui? Prima di ieri ne ignoravo l'esistenza, ma quando ho letto il tema, le mie rotelle hanno iniziato subito a lavorare...e mi hanno portato piacevolmente col pensiero alla primavera del 2004. -"Verso le 20 alla stazione di Santa Maria Novella (a Firenze)"- Con questo sms avevo incautamente preso appuntamento con uno sconosciuto, che mi aveva "abbordato" su una qualche chat, presentandosi con le solite battutine simpatiche ed una foto che lo ritraeva su uno scoglio di spalle a braccia aperte (stile Titanic, ma da solo), con un costume che evidenziava un fisico non proprio palestrato, anzi moooolto "longilineo" direi, e una chioma fluente sulle spalle. Ho pensato che poteva essere abbastanza folle...così ho deciso di contattarlo e dopo circa un mese di sms e telefonate siamo arrivati all'appuntamento di cui sopra.
Non vi dico i crampi allo stomaco, mentre tentavo di riconoscerlo fra i tanti passanti; non avevo idea che faccia avesse, ma non mi aspettavo un granchè, visto che di lui mi avevano colpito, il fisico "asciutto" e la sua simpatia, non pretendevo certo che avesse anche un viso d'angelo...Mentre mi stavo arrovellando in queste "cose" mentali, mi viene incontro un tipo alto, magro, con la coda...ed un viso (almeno per me) bellissimo...due occhi verdi e buoni, esaltati dalle sopracciglia folte e scure ed un sorriso che mi aveva sciolto all'istante -"Non può essere lui...Oddio se è lui, chissà che penserà appena mi vede..oddio...eccolo... oddio oddio...-Claudia? Piacere Marco!- Mi riprendo, ma il cuore continua a battere all'impazzata, speravo che non si vedesse muovere sotto la giacca. Eccolo cos'era il colpo di fulmine, ed io che non ci avevo mai creduto!
Comunque la serata doveva andare avanti, e, da brava padrona di casa (io di Firenze e lui, ahimè, nessuno è perfetto, di Prato), l'ho invito a mangiare in una trattoria tipica lì vicino. Almeno l'incontro sarà in un posto familiare, visto che con il cibo io mi sento sempre a mio agio e favorisce la convivialità. Fino a quella sera almeno. Ci sediamo, ordiniamo e...non mangiamo!!! Non ricordo cosa ordinò lui, ma ho perfettamente in testa il mio piatto, perchè era il mio preferito in assoluto: le meravigliose Crespelle alla fiorentina. Incredibile, per la prima volta in vita mia, non riuscivo neanche a mandare giù il primo boccone di quel piatto delizioso: il morbido ripieno di ricotta e spinaci avvolto da una crêpe ricoperta di besciamella e parmigiano croccante...rimase nel piatto, non inutilmente però, perchè fu il primo testimone di un amore appena nato, a cui seguirono, a distanza di qualche anno, gli unici due piccoli gioielli che porto sempre con me allo stesso dito, l'acquamarina e la classica fede. Per il contest però ve li ho voluti presentare come due ciondoli di una collanina (regalatami dalla suocera), infatti così li ho dovuti portare, attaccati al collo, negli ultimi mesi del periodo più bello e strano della mia vita, quando mi si erano gonfiate le dita delle mani, aspettando il frutto più importante di quell'amore nato... a digiuno: la nostra piccola Serena, che oggi ha 15 mesi.

Un gioiello nel piatto
Crespelle alla fiorentina
Per 8 crespelle:
2 cucchiai di farina
1 bicchiere di latte
Un pizzico di sale
3 uova
burro
Per il ripieno:
1 Uovo
250 g. Ricotta
300 g. Spinaci
3 cucchiai parmigiano
Noce moscata
Sale e pepe
Inoltre:
3-4 cucchiai di salsa di pomodoro
Parmigiano a piacere
besciamella

Preparazione delle crespelle:
Sbattete le uova con il sale. Diluite la farina con il latte ed aggiungetela alle uova continuando a sbattere. Fate fondere nella crêpiere una noce di burro e versatevi un mestolo scarso del composto, facendolo cuocere da un lato e dall'altro.
Un mio accorgimento: dopo la prima, metto pochissimo burro per le successive crêpes, e, togliendo la padellina dal fuoco, distribuisco bene il composto, per poi rimetterlo a cuocere.
Preparazione del ripieno:
Lessare gli spinaci (anche surgelati vanno bene)
Scolarli, tritarli e aggiungerli alla ricotta e all’uovo
Unire il parmigiano, la noce moscata a piacere e regolare di sale e pepe.
Preparazione delle crespelle:
Adagiare al centro di ogni crespella un paio di cucchiai di ripieno e arrotolarle come un cannolo. Disporre le crespelle nella teglia una a fianco all’altra, ricoprirle con la besciamella, macchiarle con qualche cucchiaio di salsa di pomodoro e cospargerle generosamente di parmigiano.
Far gratinare il tutto in forno a 180° per circa 15 minuti e servire in tavola ben calde.

lunedì 11 ottobre 2010

Aspettando il maiale...s'ubriaca il polpo!

Da quando io e il mio "darlen" abbiamo festeggiato l'anniversario al ristorante Pane e vino, e lui è rimasto folgorato dalla bontà del "maiale ubriaco", tutte le mie energie (quasi tutte) sono incanalate per cercare di ricreare questa meravigliosa ricetta a casa nostra. Primo ostacolo: il mosto (di cui si deve ubriacare appunto il maiale), non potendolo reperire già pronto, da giovedì scorso sto facendo fermentare dell'uva da schiacciata, ben pressata con le mie manine, in un catino, così in attesa che il primo e principale ingrediente si materializzi ho pensato di pubblicare un'altra ricetta "briaca", molto più semplice, quasi minimale direi, ma appetitosa comunque...e soprattutto veloce veloce.
A proposito, pane al pane e vino al vino, come si dice...volevo premettere che questa ricetta l'ho scovata qualche anno fa a giro per il web, dovrebbe essere un piatto tipico della cucina greca (la mia amica, ex-coinquilina la conosce bene!)

Chtapodi crasato (Polpo al vino)
2 kg di polpo, 1 tazza d'olio, 2 tazze di vino rosso secco, pepe


Lavate il polpo e tagliatelo in piccoli pezzi. Mettetelo nella casseruola con l'olio e fatelo bollire fino alla completa evaporazione della sua acqua.
Lasciatelo cuocere con l'olio. Mettete il pepe ed il vino. Continuate la cottura fino a farlo intenerire e a fare addensare la salsa.


Note
Se volete potete aggiungere agli ingredienti 4 o 5 pomodori interi e 2 foglie di lauro.

domenica 10 ottobre 2010

W L'ITALIA!

Stamani alla radio hanno passato una vecchia mitica canzone di De Gregori (tra l'altro cantata dal vivo da lui medesimo insieme a Marcorè e Barbarossa), W L'ITALIA...Mi ha fatto tenerezza questa povera Italia bistrattata, che ha quasi toccato il fondo...e ho pensato che, proprio perchè stiamo andando così male, forse un po' di sano patriottismo non ci può fare che un po' di bene e allora la dedico a tutti quelli che nonostante tutto... le vogliono ancora bene!!!

La disfatta degli "gnudi"

No no, non sono impazzita...non voglio criticare il "nudo artistico", i calendari vari o lo stile di vita, rispettabilissimo, dei naturalisti (o nudisti); vorrei parlare semplicemente della mia "disfatta", in tutti sensi, della mia prima volta cogli (?) gnudi ricotta e spinaci.
Devo premettere che ho aumentato il rischio, preparandoli due giorni prima della cena per congelarli e averli già pronti; così venerdi, quando sono andata a scongelarli ero un po' dubbiosa per la loro consistenza troppo molliccia, ma ero comunque speranzosa....Fino a che non ho buttato i primi gnudi in acqua: io e la Vane (la cavia insieme a tutta la sua famigliola) guardavamo nel pentolone, aspettando che tornassero a galla cotti e rotondetti, ma già dopo qualche secondo la mia amica (più esperta di gnudi) mi prepara psicologicamente dicendomi che di solito dovevano emergere quasi subito, infatti mentre mi parlava, in effetti qualcosa stava succedendo: l'acqua si è colorata improvvisamente di verdolino e bianco, la disfatta era iniziata!!!! Ma io non mi sono arresa, avevo programmato una bella presentazione per questi "gnocchi" (la salvia in pastella e le cialde di parmigiano) e così ho cercato di salvare il salvabile: ho buttato l'acqua, l'ho sostituita e, in attesa che ribollisse, ho cercato di rinfarinare gli gnudi dispettosi. Il risultato non è stato eccellente, ma qualche gnocco è tornato a galla e qualcosa abbiamo mangiato, la consistenza era ancora troppo morbida e acquosa ma il sapore non era male, li ho mangiati anche il giorno dopo ed infatti erano molto meglio, perchè si erano un po' solidificati.
La ricetta però ve la passo lo stesso, perchè la disfatta penso sia stata causata dal congelamento e non dagli ingredienti in sè per se.

Gnudi
 (con cialde di parmigiano e salvia in pastella,  presentazione suggerita gentilmente da Barbara Zattoni del Ristorante Pane e Vino)

Ingredienti
Per 8 persone:
gr 600 di ricotta
gr 600 di spinaci
gr 100 di parmigiano
6 uova
Gnudi superstiti
sale e pepe
noce moscata

Preparazione
Mondare gli spinaci, lavarli e lessarli con la sola acqua rimasta attaccata alle foglie. Scolarli, strizzarli e tritarli finissimi. Mescolare la ricotta sbriciolata in una terrina con gli spinaci, il parmigiano, sale, pepe, un pizzico di noce moscata e le uova. A questo punto fare delle palline, infarinarle leggermente e passarle nell'acqua bollente (come cuocere una normale pastasciutta), quindi scottarle e condirle con la salsa deisderata. In alternativa disporre gli gnudi in una pirofila imburrata mettendovi sopra della besciamella, parmigiano grattugiato, burro fuso e farli gratinare in forno.

sabato 9 ottobre 2010

Plumcake di riso per la Vane

Intanto per riprendermi dalla cena, prima di fare un resoconto (mezzo disastro), pubblico la ricettina del plumcake che sembra sia piaciuto molto alla Vane..poi a domani...forse...il resto della sentenza:

Plumcake di riso

Ingredienti
 
150g di riso originario (basta che non abbia i chicchi troppo grossi),
300g di brodo vegetale,
200g di cipolla bianca,
chiodi di garofano,
alloro q.b., (io non l'ho trovato),
150g di prosciutto cotto,
100g di burro,
250g di farina 00,
2 uova,
200g di latte intero,
40g di grana grattugiato,
100g di piselli già sbollentati, (non bruciati, e quindi assenti, come i miei)
1 bustina di lievito per torte salate,
sale q.b.,
pepe q.b.,
150g di formaggio fresco tipo cagliata o primo sale.(io avevo la mozzarella, scolata bene)
 
Procedimento

Cuocere il riso (150g) pilaf con 300g di brodo vegetale bollente la cipolla
steccata con il chiodo di garofano e la foglia di alloro in forno caldo a 200°
per 15'. Tagliare il prosciutto cotto a dadini. Tagliare le cipolle rimaste e
saltare in padella con 20g di burro e un dito di acqua. In una ciotola mescolare la farina,
le uova, 2 cucchiaini di lievito, 40g di burro e il latte freddo, amalgamare e unire il riso i
piselli,la cipolla stufata,il prosciutto il grana grattugiato, sale e pepe.
Distribuire l'impasto in uno stampo da
plum cake imburrato, alternandolo con il formaggio, (uno strato di riso, formaggio, riso e formaggio in superficie) cuocere per 45'a 180°.

giovedì 7 ottobre 2010

Epilogo del roast beef

...uff...ricetta eseguita: la parte più difficile è stato fare la salsina, mentre la rosolatura della carne è noiosa, ma non difficile. Il sughetto non mi è venuto perfetto, anzi direi che è stato un disastro mancato: arrivata al punto in cui si toglie la carne dal tegame, abbasso la fiamma al minimo e ci aggiungo la "cremina" di aglio...il tempo di aggiungerci la farina, e l'aglio praticamente è giò carbonizzato...immediatamente filtro il sughetto, butto l'aglio e proseguo la preparazione della salsa aggiungendoci il brodo di carne. Raggiunta la consistenza cremosa spengo il fuoco e...assaggio: non male, peccato quel leggero retrogusto di aglio bruciato....Chiamo il "nonno Roberto" e candidamente mi dice che dovevo aspettare che la temperatura del tegame si fosse abbassata, prima di buttarci l'aglio...peccato che nella ricetta non l'aveva specificato...-pensavo che era sottinteso!- è stata la risposta.
Vabbè...per essere la prima volta...speriamo che la
carne sia cotta al punto giusto, ma per questo devo aspettare domani sera...quando impiatterò e documenterò con relativa foto.

Il roast-beef di nonno Roberto

E oggi si cucina...per la prima volta mi accingerò a fare il "famoso" roast-beef". Ecco a voi la ricetta, per chi vuol provare a rifarla:

Occorrente:
1 kg di bicchiere
2 grandi spicchi d’aglio
1 rametto di rosmarino (fresco!)
1 cucchiaio di farina
1 dl di brodo di carne (anche dado va bene via…)
olio extra vergine
un tegame dal fondo spesso, grande come il pezzo di carne

Procedimento
Mettere 5/6 cucchiai d’olio (più di un dito) nel tegame e scaldarlo, poi porvi la carne a fuoco vivo e rosolarla bene sui 6 lati per 2 min. circa per lato; a metà cottura mettere nell’olio il rametto di rosmarino per 30 sec. Nel frattempo fare una poltiglia cremosa premendo con un coltello l’aglio col sale. Dopo l’arrosolatura, togliere la carne  dal tegame, abbassare la fiamma e metterci la “cremina” di aglio amalgamando bene col mestolo di legno, poi aggiungervi la farina sempre mescolando, poi il brodo “a filo” staccando il fondo di cottura, finché si forma una salsa più o meno cremosa (a piacere tuo…).
Servire il roast-beef a fette irrorate dal sughino.
BUON APPETITO!

mercoledì 6 ottobre 2010

Tutto al naturale

Oggi sono una mamma...bloccata nella pentola!!! Sarà l'età che avanza...ho una specie di colpo della strega, streghetta via, non esageriamo!!! Ma non demordo...e non ho intenzione di imbottirmi di farmaci vari...seguo il naturale oggi, in tutto e per tutto.A cominciare dalla mia Polpettina, la mia bimba...è passata di grado: da Patatina a Polpettina, equivale a dire più speperina e furbetta.
Dicevo, seguo il naturale: stamani come tutte le mattine, dopo il "tatte" e biscotti, la mia Polpetta viene messa su Pippo il vasino per fare la popò e, a parte casi rari, devo dire che va sempre a buon fine, non senza l'aiuto quotidiano del pesciolino rosa, la stella viola e la tartaruga arancione naturalmente, poi le metto il pannolino, ma oggi, piena di buoni propositi, gli ho messo il Popolino, il pannolino lavabile...più scomodo del pannolino "usa e getta" sia per la mamma che per la bimba, ma amico dell'ambiente e del culetto della Serena, ma non voglio tediarvi con le infinite caratteristiche di questo pannolino, ci sono un sacco di siti al riguardo. Piuttosto mi vorrei soffermare su un altro prodotto "al naturale", che  ho riscoperto da poco: l'amido di riso. La prima volta che ho provato questo prodotto è stato su consiglio della mia amica Franci (direttamente dal Guatemala), per risolvere il problema della sudorina dei primi mesi (problema risolto), poi avevo messo in un cantuccio il barattolino bianco, fino a che non mi sono chiesta perchè non usarlo al posto del borotalco sul sederino di Polpetta? Così ho digitato su Google "proprietà amido di riso" e fra le tante, trovando: "l'amido di riso purissimo è un potente antiinfiammatorio per la pelle irritata anche delle parti più delicate, anche quella di bambini, e neonati", mi sono decisa ad usarlo come vera e propria alternativa della crema protettiva. Poi se uno vuole ci sono tantissime altre "ricette" naturali sia per le mamme che per i bimbi: nell'acqua del bagnetto, sul viso della mamma, su qualche brufoletto....in conclusione: è un prodotto che consiglio a tutte le mamme che cercano di seguire uno stile di vita più naturale e soprattutto ecosostenibile per salvaguardare l'ambiente dove cresceranno i nostri bimbi e, perchè no, anche il portafoglio, visto che rispetto a tutti i vari prodotti per l'infanzia, l'amido di riso è anche abbastanza economico.
E allora: W IL NATURALE e alla prossima.

lunedì 4 ottobre 2010

Inizia l'avventura!

Salve a tutti...è il mio primo blog, quindi scusate l'imbarazzo...è un esperimento, chissà se lo porterò a termine. Mi piace un sacco iniziare le cose, ma non riesco quasi mai a finirle...a cominciare dagli album di figurine della mia infanzia....Vabbè...facciamo un po' d'ordine...mentale; perchè mi è venuta voglia di scrivere?
Sono mamma da circa 15 mesi, un po' la vita mi è cambiata...diciamo la prospettiva, così ho sentito l'esigenza di provare a condividere con altre mamme e non solo, le sensazioni, i problemi, le colonne sonore (ninne nanne?) ma anche i consigli più terra terra, come i prodotti per l'infanzia, i giochi, ma soprattutto le...RICETTE..da qui il titolo del blog...Ho rotto il ghiaccio...spero. Alla prossima!!!!
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